Tangenziale nord-est: il mistero della progettazione esecutiva. La Provincia non risponde e a Pisa centrodestra e centrosinistra vanno avanti con l’opera contro il costituendo Distretto Rurale

Sono trascorsi i 30 giorni previsti dalla legge riguardo alla richiesta di accesso agli atti che abbiamo fatto lo scorso 13 giugno alla Provincia per avere i documenti riguardanti l’approvazione del progetto esecutivo, con i relativi pareri, per la realizzazione della Tangenziale Nord-Est.

Ad oggi però vogliamo denunciare che non abbiamo avuto alcuna risposta da parte della Provincia di Pisa. Non riusciamo a capire queste reticenze e questi silenzi. La questione è semplice: esiste o no il progetto esecutivo per quest’opera? Se sì, perché non viene consegnato? Se, invece, non è stato ancora approvato, chi ha fatto, anche ultimamente, propaganda sulla stampa dovrà dare numerose spiegazioni pubbliche.

Infatti, nelle scorse settimane il Presidente della Regione Giani annunciava in pompa magna l’inizio dei lavori della Tangenziale Nord-est entro il 30 Giugno, con la chiusura del cantiere prevista per il 31 Dicembre 2025.

Ad oggi, però, i lavori non sono iniziati e, viste le mancate risposte della Provincia di Pisa, non si capisce quale sia la situazione reale. L’altro fronte su cui serve chiarezza è quello delle risorse e dei tempi per il loro utilizzo. Solo il costo del primo lotto negli anni è andato crescendo progressivamente fino agli attuali 27 milioni di euro, coperti da risorse del Fondo Sviluppo e Coesione per 17 milioni, dalla Regione per poco più di 6,8 milioni e dalla Provincia per 3,3 milioni.

Da parte nostra siamo stati da sempre contrari, assieme alle associazioni ambientaliste, a questa grande opera sostenuta in maniera bipartisan dal centrodestra e dal centrosinistra, come emerso anche in occasione dell’ultimo Consiglio comunale del 15 luglio.

Infatti, in quella seduta è stata approvata un’importante delibera, che ha trovato il nostro voto favorevole, per la creazione del Distretto rurale del Monte Pisano e dell’Area Pisana fra i Comuni della piana, con l’adesione dell’Ente Parco e di tante associazioni di categoria. Condividiamo pienamente gli obiettivi di questo Distretto: sostenibilità, tutela del paesaggio e del territorio contro il consumo di suolo, per la difesa della biodiversità e un turismo lento, nonché il rilancio della produzione agricola biologica e di filiera corta.

Per questo, abbiamo presentato un ordine del giorno per noi complementare a questa delibera, rilanciando la nostra proposta storica di realizzare un Parco Agricolo della Piana Pisa, che renda effettivi il potenziale e gli obiettivi forniti dal costituendo Distretto Rurale. Una scelta strategica e di area dal punto di vista urbanistico opposta alla Tangenziale: quest’ultima invece sarà una ulteriore cementificazione, genererà più traffico, e quindi più inquinamento (come succede sempre quando si aumentano le strade) consumerà suolo e distruggerà irrimediabilmente la piana agricola a Nord di Pisa, non offrendo nessuna alternativa all’uso delle auto private per chi dovrà entrare in città. Tutto questo sprecando oltre 70 milioni di euro pubblici che potrebbero essere spesi per realizzare un sistema dei trasporti pubblici sostenibile e accessibile a tutti e tutte, un recupero delle aree periurbane che punti sull’agricoltura biologica e di qualità, una ricucitura del territorio che permetta ai sistemi naturali di rimanere vivi e attraenti per il turismo, anche in connessione al patrimonio storico e artistico, a partire dall’Acquedotto Mediceo.

E’ questa la nostra idea di Parco Agricolo della Piana per dare, partendo dal progetto del Distretto Rurale, una nuova vitalità alla pianura agricola tra Pisa e il Monte Pisano, che rappresenta il cuore geografico e territoriale della cosiddetta Area Pisana, mentre l’Acquedotto Mediceo ne costituisce la spina dorsale. Ciò rilancerebbe il nostro territorio attraverso le produzioni agricole di qualità, il turismo agricolo ambientale, il turismo dei beni culturali, le opere necessarie a mettere in sicurezza il territorio.

L’ordine del giorno è stato bocciato dalle forze della destra che sostengono il sindaco Conti e dal Partito Democratico, mente gli altri partiti del centrosinistra non hanno partecipato al voto. Chiediamo quindi chiarezza e trasparenza e al contempo lotteremo contro questa opera fuori dal tempo e dalla storia.

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