Tanti annunci e pochi fatti: per i lavoratori della cultura e dello spettacolo solo lo 0,01% del piano “Riapri Pisa”

150 mila euro. Sono queste le risorse complessive che la Giunta Conti intende mettere a disposizione a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e della cultura, nonchè per aiutare tutte le associazioni culturali e le aziende che lavorano nel settore della cultura e dello spettacolo a fronte della emergenza sociale ed economica determinata dalla diffussione del Covid-19.

E’ questo quanto ha dichiarato l’assessore Magnani nel corso della audizione in Terza Commissione negli scorsi giorni, audizione alla quale si è presentato con settimane e settimane di ritardo.

Ecco come si inizia a concretizzare il piano “Riapri Pisa”, con politiche di disinvestimento e disinteresse totale per un settore strategico della nostra città, che vede centinaia di addetti, e che è oggi in ginocchio a causa della pandemia. Invisibili che restano tali per questa giunta. Dai 600.000,00 euro investiti in cultura degli anni passati oggi siamo a un capitolo di 250.000,00 euro che l’assessore non destina interamente all’emergenza ma lo riduce.

Sui 15mil annunciati dalla Giunta lo 0,01% va al piano cultura e in quella misera percentuale sono compresi contributi per gli eventi e sostegno agli affitti, visto che al bando complessivo che il Comune emanerà il mondo culturale sarà escluso.

In questi due anni abbiamo a più ripreso denunciato l’assenza di qualsiasi politica culturale della destra, che anche questo anno, ma qui siamo a qualcosa di ben più grave che avrà ricadute pesantissime su lavoratori, lavoratrici, associazioni, imprese e tutta la cittadinanza.

Senza cultura una città si spegne, senza cultura una comunità non ha futuro. Ma tutto questo non solo non interessa alla Giunta Conti che ha un modello di città usa e getta, in cui contano solo alcuni interessi da tutelare.

Non c’è nessuna visione e strategia. Importanti spazi aperti della città, che oggi sarebbe indispensabile riutilizzare viste le norme sul distanziamento, non vengono neanche presi in considerazione. Basti pensare al caso della Cittadella o della Leopolda. Ma anche per il litorale siamo al vuoto più totale. Le periferie totalmente dimenticate e così anche il sostegno ai circoli che in tanti di questi quartieri sono rimasti gli unici luoghi di aggregazione.

Ciccio Auletta
Gabriele Amore
Olivia Picchi

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