Teatro di Calambrone, monumento al degrado sul litorale

Doveva partire nel 2022 l’intervento per il recupero del teatro di Calambrone. E nell’estate dello stesso anno la struttura sarebbe dovuta tornare ad essere fruibile. Questo è quanto aveva annunciato il 2 novembre 2021 il sindaco Conti.

Era tutto pronto e i soldi già stanziati dal comune di Pisa. Ma è arrivata l’estate del 2022 e non è successo niente, è arrivata quella del 2023 e niente anche stavolta: lavori neanche partiti e teatro ritornato nel dimenticatoio.
Ma nonostante il colpevole silenzio dell’amministrazione qualcosa al teatro di Calambrone sta andando in scena: una pietosa novella dello stento.

Mercoledi, in consiglio comunale, in occasione della presentazione della nostra interpellanza per conoscere lo stato dell’arte dei lavori programmati per il restauro del teatro, abbiamo assistito a una spericolata arrampicata sugli specchi da parte del vicesindaco Raffaele Latrofa. Il vicesindaco ha affermato che i lavori non sono decollati perché prima l’assessorato al turismo deve far partire un bando per la gestione della struttura. E quindi la patata bollente rimbalza nelle mani dell’assessore Pesciatini. Ma, viene spontaneo chiedersi, perché non e stata promossa la gara per la manifestazione d’interesse prima di fare dichiarazioni che si sapeva che sarebbero state disattese?

Si trascurano ancora una volta le esigenze di un’area come Calambrone, che ha estrema necessità di luoghi di aggregazione.

Le risposte farlocche della maggioranza non ci soddisfano e riteniamo che si debba andare a fondo di questa vicenda, partendo dalla richiesta (che abbiamo già presentato) di fare un sopralluogo. Concludiamo dicendo che ci auguriamo che il teatro abbandonato torni a vivere e a portare emozioni e cultura in un’area totalmente dimenticata dall’attuale amministrazione.

E puntualizziamo che il nodo centrale nell’individuazione di un gestore è quello di definire regole che garantiscano la fruibilità del bene a favore della collettività. Vigileremo affinché il teatro non sia privatizzato, ma si orienti verso un modello di gestione comunitaria e partecipata.

(Nelle foto: il confronto fra il teatro di Calambrone oggi e nella serata inaugurale)

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