Tim, 98 posti a rischio tra Pisa e Pontedera

sabato
19 maggio 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
V

L’annuncio degli esuberi da parte dell’azienda è una doccia fredda Cosci (Fistel Cisl): «Ora speriamo nell’apertura della trattativa»

PISA

È un terremoto quello innescato dall’annuncio della cassa integrazione per quasi 30mila dipendenti Tim che travolge anche Pisa e Pontedera.

Sui 210 dipendenti dei due stabilimenti in provincia, tra impiegati tecnici e quadri, si prevedono 98 esuberi che potrebbero colpire – ma il condizionale è d’obbligo – gli addetti degli uffici amministrativi a supporto del personale tecnico e soprattutto quelli del così detto caring, in pratica il call center che conta solo a Pisa almeno 60 impiegati.

Come detto, però, il condizionale è d’obbligo: l’azienda non ha fornito alcuna indicazione rispetto alle figure professionali in esubero né ha discuso della richiesta della cassa integrazione, già inoltrata al ministero dello sviluppo Economico, con i sindacati. E il problema del confronto tra azienda e sindacati è il primo sulla lista dei rappresentanti dei lavoratori come conferma Silvia Cosci (Fistel Cisl). «L’azienda parla di un anno, al massimo 18 mesi di cassa integrazione e il timore è che, se non si va alla trattativa, dopo questo periodo si passi ai licenziamenti – spiega Cosci Uno scenario che vorremmo evitare proponendo invece il ricorso alla solidarietà e l’applicazione dell’articolo 4 della legge Fornero per uscite volontarie».

Il sindacato a livello nazionale ha sottolineato la necessità di «affrontare con pragmatismo la fase di riorganizzazione mettendo al sicuro l’occupazione e in questi 25 giorni di trattativa trovare soluzioni non traumatiche per attenuare le ricadute sui lavoratori e magari negoziare un piano più articolato che preveda anche elementi di contrattazione aziendale. Dobbiamo puntare sulla mediazione del Ministero del Lavoro per garantire l’ occupazione».

Del resto in Tim ma in generale nel settore delle telecomunicazioni in generale «il lavoro non manca, il lavoro c’è – spiega ancora Cosci – ma le aziende lo esternalizzano e nemmeno più in Italia ma all’estero».

Nei piani di Tim la cassa integrazione dovrebbe scattare dal 18 giugno per 29.736 lavoratori in tutta Italia di cui 98 a Pisa e Pontedera. I lavoratori saranno sospesi dal lavoro per un numero medio di giornate lavorative non superiore a 26. «L’azienda non è obbligata a venire al tavolo delle trattative – aggiunge la sindacalista – ma da parte nostra c’è l’auspicio che sulla solidarietà e l’applicazione dell’articolo 4 della Fornero sia possibile l’accordo». Ma non è l’unica speranza di Cosci. «Vista la situazione – conclude – è più che auspicabile l’unità sindacale in vista della trattativa. Unità che fino ad ora non c’è stata e che in casi analoghi, cito solo lavi cenda Almaviva, è mancata con gli esiti che tutti conosciamo».

In Toscana le sedi pisane sono tra le più colpite dal piano degli esuberi che riguarderà in maniera massiccia anche Firenze (1.071 su 1.414), Siena (50 su 145 addetti), Arezzo (41 su 102), Livorno (19 su 94), Prato (8 su 72), Lucca (18 su 95), Massa Carrara (4 su 31).

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