Tolleranza zero contro gli abusivi

giovedì
7 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
II

Non solo controlli e sequestri lungo le strade. L’obiettivo è scoprire e interrompere le forniture

di Pietro Barghigiani

PISA

C’è il livello di strada, quello più evidente e sfacciato. E quello nascosto, fondamentale nell’alimentare il circuito del commercio abusivo. Quello di chi confeziona e consegna ai venditori senegalesi la merce che fa il verso alle griffe più blasonari a prezzi stracciati.

Ecco, l’azione delle forze dell’ordine sarà mirata su entrambi i livelli con una serie di iniziative messe a punto ieri mattina nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Angela Pagliuca. Una telefonata del vice premier, nonché titolare del ministero dell’Interno, Matteo Salvini, all’inquilina di Palazzo Medici è servita per dettare la linea. Che seguendo il verbo salviniano non può che essere quella della tolleranza zero.

Pur non indicando quali strumenti polizia, vigili, carabinieri e finanzieri adotteranno a breve per contrastare l’abusivismo imperante in zona Duomo, il prefetto ha confermato che la risposta all’aggressione ai due carabinieri sarà immediata. Anche se ieri in via Vecchia Barbaricina non c’erano ambulanti e nelle strade a ridosso dell’area monumentale quelli presenti mantenevano un basso profilo, è risaputo che quel posto è un centro nevralgico per lo smercio di prodotti taroccati.

L’azione immediata è quello dei controlli a tappeto, asfissianti e martellanti. Uno “stalking” positivo per sfiancare i venditori. Pattuglioni, come si dice in gergo, con personale in divisa sostenuto da colleghi in borghese. Si, perché nella logistica pianificata dai venditori abusivi l’improvvisazione ormai appartiene agli albori. I sequestri conclusi finora sono un danno fisiologico che viene messo nel conto. Merito di un controllo del territorio in cui vengono schierate le sentinelle, pronte a segnalare l’arrivo degli uomini in divisa che trovano quello che possono. Il grosso spesso viene fatto sparire in tempo. E così diventa indispensabile l’effetto sorpresa. Ma a questo piano di contrasto l’impegno delle forze dell’ordine, coordinato dalla questura, se ne aggiungerà un altro, più delicato e impegnativo. L’obiettivo è di individuare in zona i magazzini dove vengono stoccati i rifornimenti per gli abusivi e, soprattutto, gli opifici improvvisati in cui viene confezionata quell’antologia del tarocco schierata sui teli lungo le strade. Togliere i viveri, insomma. Interrompere il flusso, a monte, che scarica sulle strade migliaia di pezzi contraffatti. Il sindaco Marco Filippeschi ha preso parte all’incontro in prefettura. «Non è la prima volta che accade ma deve essere l’ultima- afferma -. Le forze dell’ordine e la polizia municipale sono impegnate ogni giorno perché le regole siano rispettate. Sono in cantiere nuovi provvedimenti per quell’area, su indicazione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. L assolutamente inaccettabile che coloro che con fermezza ed equilibrio danno prova di gestire situazioni difficili siano aggrediti. Ho dato la solidarietà più sentita della città al comandante provinciale dei carabinieri e gli ho detto che siamo vicini al militare che è stato colpito mentre faceva il suo dovere. L’abusivismo commerciale non è un fenomeno spontaneo. Lo dimostrano i tanti sequestri fatti nell’ultimo anno dalla municipale. L’organizzazione che lo gestisce deve essere contrastata, si devono perseguire anche i fornitori della merce contraffatta, e le regole devono valere per tutti».

Quasi un anno fa: 1’11 agosto 2017. Pugni sui cofani delle volanti, calci, oggetti lanciati contro i militari, in quel caso finanziari. In tre finirono all’ospedale fortunatamente con ferite lievi. È il precedente più recente, in gran parte simile, all’aggressione subita martedì pomeriggio da un carabiniere in via Vecchia Barbaricina. Analoghe le modalità, stesso il luogo e anche la causa della reazione violenta dei venditori abusivi: un blitz contro il commercio abusivo con sequestro della merce contraffatta. Anche in quell’occasione si moltiplicarono le reazioni di condanna e si intensifico il dibattito sul Daspo urbano, provvedimento poi adottato e applicato dal Comune.

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