Toscana Aeroporti: sosteniamo la stabilizzazione dei part-time. Basta profitti sulla precarietà

Sosteniamo la manifestazione che si svolgerà mercoledì 19 gennaio sotto la sede del Consiglio Regionale della Toscana indetta dal Coordinamento regionale Usb Trasporto aereo per la situazione in cui si trovano i part time ciclici stagionali di Toscana Aeroporti che per il secondo anno consecutivo vengono lasciati a casa senza ammortizzatori sociali.

Si tratta di un centinaio di lavoratori e lavoratrici che da anni e anni attendono di essere stabilizzati, come è loro diritto, senza che Toscana Aeroporti abbia mai avviato le procedure.

Si tratta di personale indispensabile perché gli scali di Firenze e Pisa possa funzionare e che ovviamente in questi due anni di crisi del trasporto aereo, a causa della pandemia, sono ulteriormente colpiti da una situazione di precarietà in cui la società li lascia colpevolmente senza riconoscere adeguatamente quelle professionalità che hanno consentito alla stessa società grandi profitti, grazie alla disponibilità di manodopera a basso costo.

Non è accettabile il perpetrarsi di questa condizione a fronte anche dei 10 milioni di euro che Toscana Aeroporti ha avuto dalla Regione Toscana nello scorso luglio.

Ricordiamo che a dicembre del 2021 il consiglio comunale di Pisa aveva votato alla unanimità una mozione presentata dal nostro gruppo consiliare per la stabilizzazione di questi lavoratori e lavoratrici, chiedendo espressamente l’apertura da parte di Toscana Aeroporti con le organizzazioni sindacali per definire questo percorso per la stabilizzazione dei part-time, visto il loro indispensabile ruolo per lo svolgimento dei servizi all’interno degli scali di Pisa e Firenze.

Ad oggi però non si registra nessuna apertura da parte della società in questa direzione e quindi sosteniamo il presidio di oggi, chiedendo che i rappresentanti di parte pubblica nel Cda di Toscana Aeroporti pongano con forza la questione perché non è pensabile che ad essere colpiti siano sempre i lavoratori e le lavoratrici più precarie e con meno diritti.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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