Toscana, ecco il Piano rifiuti «Altre 1500 assunzioni»

QN, pagina 29 (di Sandro Bennucci)
Servono operatori ecologlci per il porta a porta totale
RIFIUTI: arriverà la raccolta «porta a porta» totale. Significa che l’«operatore ecologico» (che una volta si chiamava spazzino…) tornerà a suonare i campanelli per ritirare la spazzatura debitamente differenziata: carta, vetro, umido. Ce ne vorranno molti di questi «operatori»: il presidente della Regione, Enrico Rossi, e l’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini, ipotizzano almeno 1.200-1.500 nuove assunzioni da parte dei nuovi gestori, che dovranno essere soltanto tre: uno per l’Ato costa, uno per l’Ato centro, uno per l’Ato sud. Non basta: le discariche saranno drasticamente ridotte, da 12 a 5. Così come gli inceneritori: da 9 a 7.
Ecco, in estrema sintesi, il nuovo piano toscano, da realizzare fra il 2013 e il 2020. Un cambiamento non solo di metodo ma anche di filosofia: per ammissione della stessa Bramerini in passato sono stati commessi errori: «Gli amministratori che che c’erano prima di noi, nel 1998 sbatgliarono puntando su tante discariche e su tanti piccoli impianti di smaltimento».
I nuovi «comandamenti» sono due: meno produzione di rifiuti e differenziata mirata al riuso quasi totale, da portare almeno al 70%. Dovranno restare in Toscana anche i rifiuti speciali. Il piano prevede la bonifica dei siti inquinati e lo smaltimento di quyel che resta dalle lavorazioni industriali. Molto decisi, Rossi e la Bramerini: «Non vogliamo sentir parlare di esportazione di rifiuti in Svezia, così come si resta senza parole quando veniamo a sapere che sono stati scoperti, naturalmente non in Toscana, ettari ed ettari di terreni inquinati da scarichi abusivi, spesso gestiti dalla criminalità organizzata. No, il modo per smaltire legalmente esiste: dovremo centrarlo».
Spariranno le discariche più vecchie, quelle arrivate vicino al «colmo». E non verranno sostituite. E sarà fermato l’iter per alcuni inceneritori. Si parla, per esempio, di quello di Rufina. Ma si potrà fare a meno anche di alcuni impianti in provincia di Massa Carrara. Avanti tutta, invece, per Case Passerini, a Firenze, e San Zeno, in Maremma.
Le bollette? Rossi e Bramerini sostengono che non saliranno, nemmeno con l’assunzione 1.200-1.500 operatori ecologici in più. Perché la differenziata dovrebbe produrre risparmi notevoli. Anche l’opposizione sembra compiaciuta. Nicola Nascosti (Pdl) esulta: «Si sono ravveduti: era ora!».

Condividi questo articolo

Lascia un commento