Totem, danno e beffa. Sanzione di 2.700 euro

NAZIONE PISA Pagina: 4

Totem, danno e beffa. Sanzione di 2.700 euro

E’ BUFERA per la multa da 2.705 euro inflitta all’Agorà per non aver rimosso i propri totem pubblicitari dal centro storico. Ad agosto il Comune revoca le autorizzazioni all’associazione e poi piomba la sanzione. Il dibattito si accende e arriva in consiglio comunale martedì scorso, quando si discute una interpellanza proposta da Una Città in Comune. Un dibattito in cui, secondo il direttivo dell’associazione, «l’amministrazione comunale ha riproposto, attraverso le parole del vicesindaco Ghezzi, una posizione tanto arrogante quanto insostenibile se non sulla base di un’imposizione, non certo come prodotto di un percorso democratico di verifica, consultazione, partecipazione». L’associazione chiede così «le dimissioni dell’assessore alla cultura e alla “partecipazione” Dario Danti, non a caso asseniL ai lavori del C’onsi2lin» e, rirL i correndo le tappe della vicenda, dopo l’opposizione a rimuovere i totem cui seguì un «percorso d’interlocuzione con il Comune, aggiunge: «Quel percorso è stato brutalmente interrotto il 21 novembre 2014, con la rimozione notturna di tutti i totem dell’associazionismo. In queste ore al vulnus del percorso democratico/istituzionale, al danno della rimozione dei totem, si aggiunge la beffa delle sanzioni arnministrative: ci sono arrivate cinque multe dei vigili urbani per i totem, ognuna da 419 euro alle quali vanno aggiunti 610 euro per la rimozione fisica, per un totale di 2.705 euro». Pronto il ricorso al giudice di pace e {nell’auspicio di evitare il dibattimento in tribunale perché nel frattempo chiediamo alla giunta Filippeschi, con un atto politico di minima decenza, l’annullamento di quest’ulteriore, assurda punizione contro il circolo Agorà. Nei prossimi giorni promuoveremo iniziative pubbliche (nella foto una protesta in Consiglio) per il rilancio di una battaglia che va ben oltre la difesa dei nostri totem Le scelte di questa Giunta sono nello “spirito” imposto da politiche di progressivo restringimento di ogni spazio di libertà civile, sociale, politica e istituzionale».

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