Traffico verso il mare, sarà il calvario di ogni estate Strade bianche, promesse e speranze dopo il voto

venerdì
22 giugno 2018
Testata:
NAZIONE PISA
Pagina:
3

IL NODO VIABILITA’ IL PARCO, IRREMOVIBILE, NON CONCEDE ALTERNATIVE

Traffico verso il mare, sara il calvario di ogni estate Strade bianche, promesse e speranze dopo il voto

di GUGLIELMO VEZZOSI

PREPARIAMOCI dunque. Anche per l’estate 2018, come per tutte quelle precedenti, le strade bianche resteranno ben chiuse. E l’intero litorale continuerà a trasformarsi, in ogni week-end, in una gigantesca camera a gas con migliaia di auto in coda per ore, imbottigliate e con i motori accesi.

E’ questo il modo tutto pisano di tutelare l’ambiente e dare impulso al turismo del litorale, una delle tante risorse della città alle quali voltiamo troppo spesso le spalle. La pietra tombale sulla possibilità di aprire le strade bianche l’ha messa il Parco che a più riprese ha ribadito che di riaprire le strade bianche, anche se per poche ore nei giorni da bollino nero, non se ne parla. Evidetemente è meglio ammorbare l’aria con gli scarichi di migliaia di vetture ferme in coda. Eppure, per una volta almeno, palazzo Gambacorti, aveva proposto un’azione del tutto ragionevole: fin dal 2008 il Comune aveva proposto, in modifica al Piano di gestione del Parco, un intervento di minima, un segnale di buonsenso e ragionevolezza per far capire che qualcosa si era mosso. Fin da quell’anno, il Comune proponeva, almeno nei giorni critici, di poter aprire al traffico il Vione del Vannini, che è asfaltato fino al centro Coni e poi diventa una strada bianca fino a Camp Darby. E, nelle intenzioni, avrebbe potuto funzionare come una sorta di circonvallazione esterna a Tirrenia utilizzabile da coloro che provengono da sud e sono diretti a nord, verso Pisa ma non necessariamente sul litorale (ad esempio tutti i residenti e le attività che graviteranno nei nuovi quartieri di Calambrone e che hanno interesse a raggiungere Pisa senza passare da Tirrenia).

La soluzione preferibile sarebbe stata l’apertura di ben altre strade bianche, almeno alla domenica, come chiedono da sempre operatori e stabilimenti balneari, ma pure il Vione del Vannini sarebbe stato meglio di niente. Ebbene, la risposta del Parco è arrivata solo nel 2015, «appena» sette anni dopo, e fu ovviamente un no, poi ribadito ad ogni estate negli anni a venire. E così noi, ogni domenica che andiamo al mare, dobbiamo partire all’alba e rientrare a notte fonda oppure rassegnarci a passare da una a due ore in coda. Senza parlare dei gravi rischi per le ambulanze in caso di soccorsi di emergenza.

I candidati sindaco in questi giorni hanno fatto molte promesse e dicono di avere a cuore il problema. Speriamo che il prossimo primo cittadino, chiunque sia, abbia la memoria lunga e soprattutto la volontà politica e la forza di far capire che tutti i soggetti in campo, Parco compreso, devono contribuire a cercare una soluzione.

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