Trasmissione di 50 Canale sulla sicurezza: perché non abbiamo partecipato

30 ottobre 2018

In merito all’invito ricevuto da Canale 50 per partecipare domani sera ad una trasmissione sulla sicurezza, come coalizione Diritti in comune non possiamo che declinarlo. La presenza di un esponente di Casa Pound ci rende impossibile la partecipazione, in quanto si tratterebbe di legittimare nelle sue opinioni un gruppo che, nel suo agire e nei suoi simboli, richiama esplicitamente i tratti distintivi del fascismo.

La legge n.645/1952, cosiddetta legge Scelba, richiamante la XII disposizione finale della Costituzione, che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, stabilisce che, lo ricordiamo, tale riorganizzazione sussiste:

“quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.

A questo va aggiunta la recentissima presa di posizione del Parlamento europeo che, per cercare di arginare l’ondata xenofoba che sta attraversando tutta l’Europa, il 25 ottobre ha approvato in seduta plenaria, a larga maggioranza, una risoluzione che esorta gli Stati nazionali a vietare la formazione dei gruppi neofascisti e neonazisti e di qualsiasi altra associazione che glorifichi nazismo e fascismo.

Ovviamente non vogliamo sottrarci all’argomento, che peraltro ci sta parecchio a cuore e su cui in campagna elettorale ci siamo più volte soffermati. Anzi, ci pare che la nostra visione, tesa al superamento delle diseguaglianze sociali, all’affermazione dei principi dell’inclusione e dell’accoglienza, questi sì presenti nella nostra Costituzione, sia l’antidoto indispensabile al clima di intolleranza e odio crescenti, che una politica irresponsabile sta alimentando sia a livello locale che a livello nazionale, utilizzando appunto il concetto di sicurezza a fini di bieca propaganda.

Tuttavia, non riteniamo che questo possa bastare per rendere in qualche modo comprensibile la nostra partecipazione alla trasmissione, in presenza di personaggi che agiscono al di fuori del contesto democratico su cui si fonda la nostra Repubblica.

Il nostro auspicio è che ci siano altre occasioni future, a cui senz’altro non ci sottrarremo.

Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile)

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