«Ufficio Casa in ginocchio» l’allarme del sindacato

martedì
24 aprile 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
IV

I tagli e la drastica riduzione del personale stanno mettendo a rischio la funzionalità del servizio (case popolari, contributi per l’affitto e sfratti)

PISA

«I taglie la drastica riduzione del personale stanno mettendo in ginocchio i servizi dell’ufficio Casa». A lanciare l’allarme è il Sindacato generale di base (Sgb) che si dice preoccupato per il futuro dell’ufficio comunale di via Fermi. «Il mancato turn-over e un piano occupazionale che non ha previsto nessuna nuova assunzione per i servizi abitativi stanno mettendo in grave difficoltà il funzionamento dell’ufficio e a rischio i servizi offerti alla cittadinanza – sottolinea Federico Giusti, delegato del sindacato di base -. Il personale, ormai ridotto all’osso, è costretto a carichi di lavoro sempre più pesanti e i delicati servizi che vengono erogati dall’ufficio subiscono inevitabilmente ritardi».

Meno di dieci anni fa erano dieci i dipendenti amministrativi assegnati all’ufficio di via Fermi. Dai sei dello scorso mese, il numero di personale si è ridotto a tre lavoratori (pensionamenti e trasferimenti non sostituiti) a tempo indeterminato, di cui uno vicino al traguardo della pensione. A questi si aggiunge un dipendente a tempo determinato (in scadenza il prossimo dicembre) e un funzionario. «I numeri parlano da soli -accusa il sindacato di base -. L’ufficio Casa è stato volutamente depotenziato e oggi molti dei servizi che dovrebbero essere erogati alla cittadinanza con celerità subiscono inevitabili ritardi. Eloquenti l’apertura limitata degli sportelli, ridotta del 50% rispetto a qualche mese fa, e la mancata previsione nel piano delle assunzioni di personale da destinare all’ufficio, nonostante la rilevanza sociale dei servizi erogati: graduatorie per le case popolari, contributo per l’affitto e l’intervento in commissione prefettizia, necessario per evitare gli sfratti, per i casi sempre più numerosi di morosità incolpevole».

Il sindacato di base chiede la revisione del piano occupazionale di Palazzo Gambacorti prevedendo «l’immediata assunzione di personale» da destinare all’ufficio Casa del Comune, avviando anche una campagna a favore del potenziamento e di «una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione nei confronti dei servizi rivolti al cittadino».

Il Sindacato generale di base chiede inoltre di escludere la palazzina di via Fermi che ospita l’ufficio Casa dal piano delle alienazioni. «Un’ulteriore svendita del tutto incomprensibile se pensiamo che il palazzo ex Teleconi di piazza dei Facchini è stato ammodernato e ristrutturato con i soldi pubblici e pochi anni dopo abbandonato per trasferire gli uffici e il personale negli spazi della Sesta Porta».

Danilo Renzullo

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