Un mare di abusi

Cancelli, divieti, restrizioni, tornelli, ma anche soprusi, privilegi, prevaricazioni. Mai come in questa estate riceviamo continue segnalazioni di abusi che si commettono sulle spiagge del litorale. Il mare è blindato, le leggi non vengono rispettate e le spiagge diventano sempre meno accessibili.

Come novelli feudatari, i titolari delle concessioni balneari blindano il mare e cercano di aumentare a più non posso i profitti. Ombrelloni, lettini, sdraio e persino gazebo di gusto coloniale arrivano spesso a occupare la linea di riva, quando la legge prescrive invece che dovrebbero stare ad almeno 5 metri di distanza. Le aree gioco per i bambini sono in molti casi sparite, o relegate in aree anguste e assolate per far spazio ad altri ombrelloni, per far crescere i guadagni. Alle persone viene negata la possibilità di raggiungere la battigia e fare un bagno o una passeggiata. Perché all’ingresso sono piazzate barriere controllate da chip o sorvegliate da cerberi irremovibili.

Tutto questo va contro la legge, che invece prescrive che tutti debbano avere la possibilità di raggiungere la battigia. Siamo quindi di fronte a uno scandalo al sole, in cui i diritti negati sembrano essere il trend dell’estate pisana.

Al sindaco chiediamo quindi di predisporre un apposito servizio di vigilanza affinché sulle spiagge del litorale torni la legalità.

E chiediamo anche di non dare seguito alla richiesta dei balneari di vietare le spiagge nelle ore notturne, perché tale provvedimento costituirebbe una grave violazione ai diritti dei cittadini. Il mare è un bene comune e non è proprietà privata!

Una città in comune

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