Un piano incentrato sulla mobilità privata in automobile

Come vorreste Pisa tra 10 anni?
Aria più pulita? Meno traffico e rumore? Più aree verdi per vivere al meglio la città? Una mobilità migliore?

Niente di tutto questo secondo l’amministrazione leghista: la sua visione di città futura è in un piano di parcheggi che distruggerebbero aree verdi per un’area equivalente a 10 campi da calcio, preparando quindi un generale aumento del traffico e il peggioramento della qualità dell’aria, oltre all’inevitabile deterioramento del territorio.

Il traffico privato continua ad essere considerato come il mezzo privilegiato di accesso alla città, da favorire attraverso la Tangenziale Nord-Est e nuovi parcheggi in centro e in periferia. Non si prevede nulla che renda il Trasporto Pubblico Locale preferibile all’auto, a partire dai tempi di spostamento ancora troppo lunghi. Gli interventi a favore della mobilità ciclabile sono insufficienti.

Si parla di incentivare l’intermodalità (possibilità di usare più mezzi per raggiungere la destinazione) ma se – ad esempio – un residente a Livorno che lavora a Pisa deve prendere due autobus e un treno, pagando 3 biglietti diversi e impiegando un’ora e mezza per raggiungere il luogo di lavoro, continuerà a muoversi in auto.

La mancanza di una seria analisi delle esigenze di spostamento e delle motivazioni di preferenza di un mezzo di trasporto rispetto ad altri renderà qualunque misura generica insufficiente e inadatta a cambiare il modo di spostarsi. Senza contare che il Piano è stato sviluppato senza rispettare né la lettera né lo spirito della normativa e delle linee guida nazionali ed europee.

Ecco perché, al di là delle dichiarazioni di principio, il PUMS favorisce l’uso dell’auto.

Noi crediamo che sia necessario:

  1. Integrare il PUMS con un’analisi del TPL che tenga conto non solo della presenza/assenza del servizio bus/treno ma anche delle modalità con cui questo servizio viene espletato.

  2. Integrare il PUMS con un’analisi delle esigenze di spostamento e delle motivazioni per la preferenza di un mezzo di trasporto rispetto ad altri.

  3. Ridefinire obiettivi e azioni in considerazione delle analisi integrative richieste con l’obiettivo primario di diminuire il traffico privato in accesso a Pisa e circolante in città in modo significativo, rimuovendo gli ostacoli all’uso di mezzi di spostamento alternativi all’auto privata.

  4. Integrare il quadro conoscitivo del PUMS con i contenuti richiesti dalle linee guida individuando chiare e trasparenti fonti dei dati utilizzati.

  5. Individuare obiettivi di piano puntuali e non generici, effettivamente basati sui dati raccolti.

  6. Costruire un servizio di trasporto pubblico in base a criteri di funzionalità ed efficacia nel rispondere alle necessità di mobilità (tempi di spostamento, frequenza delle corse, inefficienze riscontrate, richieste dell’utenza…)

Se vuoi approfondire, leggi qui le osservazioni che abbiamo presentato.

Continua a seguirci sul sito e sulla nostra pagina Facebook, nei prossimi giorni continueremo a pubblicare le nostre pillole per pianificare il futuro della città.

Una città in comune

(foto di Riccardo Romeo)    

Condividi questo articolo

Lascia un commento