Una città in….bici!!!!

Domenica 19 maggio, partendo da Piazzale Donatello al CEP alle 16,30 e arrivando ai giardinetti della via Emilia in Sant’Ermete alle 19, attraversiamo la città in bicicletta per fermare l’attenzione su un grande problema aperto di questa città: il traffico e la mobilità.
Pisa non è una metropoli, ma sul suo territorio insistono circa 150.000 persone, mentre la città ha meno di 90.000 residenti. Pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno vanno e vengono da Pisa. Il bisogno di mobilità è un bisogno sociale che deve essere soddisfatto. Le scelte possibili, però, sono diverse, in funzione di come si concepisce la relazione tra bisogni delle persone e uso del territorio.
Il problema dell’accesso in auto dai Comuni limitrofi non riguarda solo i pendolari: l’inquinamento dell’aria non conosce confini comunali, e l’ingresso delle auto in città crea congestionamento delle strade e degli spazi urbani.
L’Italia è, tra i paesi europei, quello che ha il numero più elevato di auto private per abitante: oltre 60 ogni 100 abitanti, inclusi gli anziani e i bambini. Possiamo dire che c’è circa un’auto per ogni adulto.
L’Italia è un paese dove l’auto e il trasporto su gomma dominano. Tutti gli spazi urbani in questi ultimi decenni sono stati concepiti in funzione dell’auto: costruzioni, viabilità, organizzazione dei quartieri, dei luoghi di lavoro, del commercio e delle attività ricreative….
Intanto, le troppe auto private inquinano l’aria, fanno rumore, occupano spazio, degradano la bellezza delle nostre città, condizionano la nostra socialità, consumano un sacco di risorse, anche economiche. In tante città europee, grandi e piccole, invece, è possibile vivere senza l’auto.
Le auto elettriche o a idrogeno non sono una soluzione: spostano l’inquinamento dalle città ai luoghi di produzione dell’energia, e non risolvono il problema del traffico e del congestionamento dello spazio urbano.
Dobbiamo agire in controtendenza rispetto alla politica nazionale di concentrare il trasporto pubblico (e gli investimenti) lungo alcuni assi prioritari e di trascurare il pendolarismo e il trasporto locale. Legambiente stima che in Italia si spende il 75% dei fondi pubblici per il trasporto per garantire gli spostamenti del solo 2,8% della popolazione.
Dobbiamo mettere le persone in grado di scegliere di abbandonare l’auto privata. Dobbiamo dare una possibilità di mobilità a chi l’auto non se la può permettere o non la può utilizzare. Dobbiamo rendere più belle e vivibili le nostre città, permettere a tutti di camminare, di andare in bicicletta, di godersi gli spazi pubblici su marciapiedi, piste ciclabili e strade sicure, senza dover fare strani zig-zag sui marciapiedi e senza rischiare di essere investiti ogni momento.
Per farlo è necessario compiere delle scelte coraggiose e mantenerle nel tempo.
A Pisa si è tentato di fare qualcosa, ma quel poco che si è fatto lo si è fatto senza una chiara priorità politica. Si sono fatti i parcheggi scambiatori, ma sono vuoti perché i bus navetta sono radi e lenti e perché non ci sono parcheggi custoditi per le biciclette.
Le piste ciclabili sono ancora poche e mal progettate; sono quindi pericolose e poco fruibili. Accedere al centro in bicicletta su strade sicure invece che in auto non solo diminuisce gli incidenti, ma favorisce il piccolo commercio, perché, se ci sono problemi di parcheggio, le persone sono meno incentivate a fermarsi a fare acquisti e piuttosto si rivolgono ai centri commerciali.
Le linee LAM sono le uniche minimamente efficienti, ma la sera si fermano e quindi chi vuole uscire o tornare a casa dopo cena ha bisogno di un mezzo privato. Anche dalla stazione. Il centro città, infatti, la sera è invasa da auto in sosta ovunque.
Il resto del servizio bus è scadente e inaffidabile.
Solo adesso, in periodo elettorale, ci si affretta a far partire il servizio di bike-sharing….
Dare una svolta all’organizzazione della mobilità non sarà facile ma pensiamo che sia non solo doveroso ma anche possibile.
Nella città che vogliamo realizzare, pensiamo che le priorità debbano essere invertite. Prima dobbiamo dare dignità alla “mobilità gentile”, poi garantire l’accesso ai mezzi privati a motore.
Vogliamo fare un piano straordinario e urgente di riqualificazione dei marciapiedi e delle piste ciclabili, perché tutti hanno bisogno di muoversi, anche chi è svantaggiato o chi sceglie di andare a piedi o in bici, e quello che esiste deve essere reso davvero fruibile.
Vogliamo incentivare l’uso dei mezzi pubblici, e dedicarvi risorse economiche aggiuntive, anche dalla fiscalità generale, perché chi usa i mezzi pubblici invece dell’auto fa indirettamente un “servizio alla collettività” aiutando a migliorare l’ambiente e la qualità della vita nelle città.
Le persone anziane devono essere in grado di accedere ai servizi. E’ possibile istituire delle piccole navette anche a chiamata flessibile, per collegare le periferie ai servizi come poste, supermercati, USL…
Le LAM devono essere potenziate, come numero di linee, come frequenza e come estensione dell’orario.
Le tariffe del trasporto pubblico locale (TPL) in città devono erre riviste e devono essere introdotte fasce protette che favoriscano l’uso del bus da parte di famiglie con bambini, studenti, anziani, fasce economicamente svantaggiate, perché sia una vera alternativa al mezzo privato, e prevedere un unico abbonamento bus-bike sharing. Si possono quantificare i costi che il traffico privato comporta alla città e i risparmi che deriverebbero da una sua drastica diminuzione, si possono dedicare fondi della fiscalità generale, è necessario inoltre contrastare le politiche nazionali di tagli al TPL.
Ma la vera sfida sarà quella di progettare una nuova mobilità da e verso la città, per decongestionare la città dagli effetti del pendolarismo in auto di chi in città studia e lavora, e per permettere di raggiungere la città anche nei giorni festivi, quando invece il trasporto pubblico è praticamente inesistente.
Vorremmo studiare un nuovo piano della mobilità extraurbana, che usi nuove linee tramviarie sui grandi assi, come ad esempio la linea Pisa-Tirrenia-Livorno, o che usi linee bus più snelle, più frequenti e più rapide che colleghino meglio i comuni dell’area pisana con la città, in modo da diventare una vera alternativa all’uso dell’auto per chi tutti i giorni deve entrare in città per studio, per lavoro o per svago.
Vogliamo una città libera dal traffico, libera dalle auto, libera di muoversi!!!

Silvia Giamberini, una città in comune

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