Una città in comune a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo

Oggi, 23 febbraio, a un anno esatto dall’interruzione degli spettacoli dal vivo, si terranno manifestazioni in molte piazze d’Italia. In più di 20 città, da Torino a Palermo, passando per Milano, Bologna, Livorno, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Catania, molte lavoratrici e lavoratori scenderanno in piazza in rappresentanza di centinaia di migliaia di persone, attualmente senza reddito né prospettive, che lavorano a vario titolo in un mondo dell’arte e della cultura dimenticato dalle istituzioni.

Occorre una riforma strutturale del settore che, già prima della pandemia, era in grande sofferenza. E occorre redigerla tempestivamente, in dialogo con tutte le organizzazioni che si sono mobilitate per rivendicare diritti e soprattutto dignità, per non sparire. Occorre riformulare il lavoro dello spettacolo per evitare che altre vite in sofferenza decidano di spegnersi, come accaduto pochi giorni fa a un giovane tecnico vicino alle maestranze dello spettacolo venete in mobilitazione.
Di più, serve che il governo attui misure strutturali per il sostegno al reddito di tutte le cittadine e i cittadini intervenendo anche su una riforma fiscale che realizzi il dettato costituzionale della progressività dei tributi.

Per tutte queste ragioni, la manifestazione di domani sarà l’occasione per chiedere la convocazione di un Tavolo interministeriale che dovrà coinvolgere Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
I temi da affrontare al tavolo sono urgenti e inderogabili: le occasionali misure di compensazione, che spesso tardano ad arrivare a chi ne ha diritto, non sono state affatto sufficienti a sostenere singoli e famiglie il cui sostentamento ruota attorno a un comparto sul quale si è serenamente deciso… di non decidere, comparto che è stato derubricato a non essenziale e al quale sono stati assegnati ristori inadeguati a supplire alla già sistemica intermittenza del lavoro.

Una città in comune rinnova la piena solidarietà alle persone che ruotano intorno al mondo dello spettacolo, nella speranza che la vita artistica e culturale possa presto riprendere vita in tutte le sue espressioni e tornare ad animare le nostre città. Ci auguriamo che la giornata di oggi possa segnare una svolta nelle politiche a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori di un settore tanto dimenticato quanto strategico e da valorizzare.

Una città in comune

Condividi questo articolo

Lascia un commento