Una città in comune contro la camera di sicurezza della Polizia Municipale: “Non è a norma”

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Il gruppo consiliare Una città in comune, critico nei confronti della realizzazione della cella all’interno della nuova caserma della Sesta Porta destinata a chi è sorpreso in flagranza di reato, presenta un esposto alla Asl dopo il sopralluogo
“Abbiamo presentato subito un’istanza alla Asl, depositata questa mattina, perché vengano fatti immediatamente tutti i controlli del caso per verificare le modalità con cui è stata realizzata la camera di sicurezza all’interno della caserma”. Così gli esponenti del gruppo consiliare Una città in comune – Prc, che in occasione del sopralluogo di venerdì 23 hanno potuto constatare “evidenti problemi di interferenze fra funzioni: infatti l’accesso alla stanza da cui si arriva alla camera di sicurezza avviene tramite un corridoio utilizzato sia dagli agenti per condurre eventuali fermati all’interno della camera di sicurezza stessa, sia da cittadini che si recano presso gli uffici della Polizia Municipale”.
“Per avere accesso alla porta blindata attraverso la quale si entra nella camera di sicurezza – prosegue la nota – c’è uno stretto passaggio tra una scrivania ad uso ufficio ed altro mobilio. Dentro la camera è presente un bagno nel quale si trova uno scaldabagno con un filo pendente della corrente elettrica, nonché un lavandino, un termosifone e un bagno alla turca. Dagli agenti presenti abbiamo appreso che la stanza ad oggi non viene utilizzata in quanto ritengono rischioso trattenere una persona all’interno della struttura, data la presenza di oggetti, come ad esempio il filo della corrente, con cui il fermato potrebbe ferirsi accidentalmente o volutamente”.
Non è la prima volta che Una città in comune critica – Prc la realizzazione della camera di sicurezza, “anche alla luce del dibattito che proprio sulle camere di sicurezza si è aperto in tutta Italia, specie in merito al rispetto di norme e garanzie che questi luoghi di detenzione assicurano a chi è sottoposto a restrizioni della libertà”. Per questo prevedono di riproporre la questione in Consiglio comunale dopo che la maggioranza ha bocciato la mozione con la quale chiedevano di non costruirla, “questa volta chiederemo a Sindaco e Giunta di procedere con urgenza alla chiusura”.

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