Una città in comune nel fiume in piena…..per la legalità e la democrazia

Nessun momento storico è “semplice”, ma indubbiamente quello che stiamo vivendo è molto complicato. Ci troviamo immersi in una situazione di crisi economica a cui si pretende di rispondere con la cancellazione dei diritti e dei servizi primari. Questo comporta di conseguenza una gravissima crisi di rappresentanza, a cui banalmente qualcuno cerca di ovviare agitando lo spettro dell'”antipolitica”. Come se questa fosse una causa e non un effetto.

In questo contesto un’esperienza partecipativa, solidale e squisitamente politica nel senso più alto della parola come quella che si è concretizzata nell’ex-colorificio di via Montelungo dovrebbe riscaldare il cuore di chiunque sostenga che la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica e sociale sia l’ingrediente basilare di ogni democrazia.

La storia passata dell’ex-colorificio è quella di una multinazionale che è arrivata su un territorio e ha comperato un’industria per chiuderla, lasciando dietro di sè gli ex-lavoratori e un’area enorme e abbandonata, che spera di utilizzare per nuove speculazioni edilizie.

Una storia che – anche secondo insigni giuristi italiani- contrasta profondamente con il senso dell’articolo 42 della nostra Costituzione, in cui si dice che deve essere assicurata la funzione sociale della proprietà privata.

La storia dell’ultimo anno invece è quella del Municipio dei Beni Comuni, di una società civile creativa e intraprendente, che si è organizzata  e ha prodotto attività culturali e sportive, possibilità di aggregazione sociale, realizzazione di servizi per i cittadini, percorsi per la creazione di nuove economie, dibattiti e confronti.

Una società civile che ha già più volte dimostrato la propria capacità e volontà di chiedere cambiamento e di farlo con pratiche pubbliche, trasparenti e pacifiche, come si è visto nel giorno in cui questa esperienza è stata sgomberata.

Noi crediamo  che l’esperienza del Municipio dei Beni Comuni sia un valore sociale, culturale e politico fondamentale per la città, e che non sia possibile lasciarla disperdere. Pensiamo che l’amministrazione comunale debba prodigarsi in ogni modo per facilitare trattative e confronti fra la proprietà e la collettività che ha riqualificato nell’ultimo anno quello spazio. Riteniamo che la discussione in proposito debba essere una vera discussione politica, perché governare una città significa affrontarne le complessità e trovare vie creative e innovative per risolverne i problemi, senza  limitarsi alla mera gestione dell’esistente.

E crediamo soprattutto che non  sia assolutamente possibile ridurre questa complessità a pura questione di ordine pubblico.

Per tutti questi motivi aderiamo con convinzione alla manifestazione del 16 Novembre indetta dal Municipio dei Beni Comuni, e auspichiamo che la politica istituzionale sappia – come è suo dovere- trovare vie che facilitino soluzioni positive per la cittadinanza intera.

Lista di cittadinanza ‘Una città in Comune’

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