Una città in comune-Rc: «Aumenti Tari per scelte errate»

mercoledì 10 settembre 2014, TIRRENO PISA Pagina: VI

Una città in comune-Rc: «Aumenti Tari per scelte errate»

«Stangata rifiuti: a pesare sono le scelte sbagliate del Comune».

Per il 30 settembre è fissata la scadenza della prima rata della Tari, la nuova tassa sui rifiuti che unisce il servizio di spazzamento e lavaggio strade, raccolta, trasporto, trattamento, smaltimento dei rifiuti e raccolta differenziata. Il primo “dettaglio” che balza agli occhi dei pisani che in questi giorni stanno ricevendo i bollettini inviati dalla Sepi è l’aumento della nuova tariffa rispetto all’imposta precedente, che il gruppo consiliare Una città in comune- Rifondazione comunista calcola in circa il 30%. La determinazione dell’ ammontare della Tari non è solo l’applicazione della legge e delle tariffe nazionali sul territorio. «L’ammontare complessivo – sottolineano Marco Ricci e Ciccio Auletta, consiglieri comunali di Ucic-Prc – dipende anche dalle scelte delle singole amministrazioni comunali. E quelle fatte dal Comune di Pisa hanno determinato un sostanzioso aumento della tariffa. Il Comune di Pisa – continua il gruppo consiliare -, in questi anni si è caratterizzato per una politica attendista, che puntava a investire il meno possibile rinunciando completamente a rispettare gli indirizzi di legge in termini di raccolta differenziata e trattamento dei rifiuti, sperando in qualche modo di farla franca e di cavarsela con qualche escarnotage. E oggi ci troviamo a pagare un prezzo salatissimo per inadempienze».
Tre voci del capitolo rifiuti, secondo il gruppo consiliare, pesano sulla nuova tassa e sulle tasche dei pisani. «La cosiddetta ecotassa, la “multa” che il Comune dovrà pagare per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata costa più di un milione di euro l’anno – continuano Ricci e Auletta -. Una cifra analoga la dobbiamo pagare per non aver mai pensato di adeguarci alla legge che vieta di portare in discarica i rifiuti senza un pre-trattamento. Contribuisce inoltre a far aumentare il costo del servizio la decisione di mettere a bilancio da subito i cassonetti interrati nel centro città (1,4 milioni a carico del Comune)». Gli aumenti, quindi, secondo Ucic-Prc,sono il frutto di «inadempienze e scelte economico-ambientali sbagliate dell’amministrazione». «Se fossimo partiti per tempo con il porta a porta non avremmo dovuto pagare un milione di euro di multa – concludono Ricci e Auletta – e se avessimo fatto il passaggio a tariffa puntuale, oggi ciascuno pagherebbe per i rifiuti che effettivamente produce, incentivando i comportamenti virtuosi».

Danno Renzubio

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