Unione Inquilini «Da assegnare gli alloggi sfitti»

martedì 22 luglio 2014, TIRRENO PISA Pagina: III

Unione Inquilini «Da assegnare gli alloggi sfitti»

«La risposta non è Villa Madrè: occorre assegnare i 100 alloggi popolari sfitti».

E la ricetta per alleviare l’emergenza abitativa proposta dall’Unione Inquilini che contesta l’operazione Villa Madrè, l’immobile di proprietà di Condotte Immobiliare che, da oggi, inizierà a popolarsi di sei famiglie sotto sfratto. «Queste famiglie sono già state sfrattate da alcuni giorni e sistemate (a spese dell’Usl) in affittacamere – si legge in una nota di Virgilio Barachini, presidente dell’ Unione Inquilini di Pisa -. Essendo le camere già ammobiliate sorge anche il problema dei mobili lasciati nell’appartamento abbandonato. Ma quel che è peggio è che a queste famiglie, sfrattate per morosità incolpevole, si chiederanno 200 euro al mese più le spese condominiali (in un albergo). Ci chiediamo come faranno a pagarle». «Non sarebbe stato più logico ed economico assegnare loro uno dei 100 alloggi popolari sfitti esistenti (di cui 30 nel villaggio di Sant’Ermete e 7 nella Mattonaia?», si chiede Barachini. «In questi alloggi avrebbero potuto portare i loro mobili e soprattutto pagare un canone comprensivo delle spese per i servizi che poteva essere di non oltre 50 euro al mese – continua l’Unione Inquilini -. Con la politica di continue richieste di rinvio delle esecuzioni e dell’assegnazione di alloggi popolari col contagocce, dopo aver dato “ben 6 camere d’albergo” aVillaMadrè, come si pensa di sistemare le altre 84 famiglie sfrattate per morosità incolpevole che hanno fatto domanda al Comune per la sanatoria della morosità o per un passaggio da casa a casa?», si chiede ancora Barachini, che continua: «L’Unione Inquilini è contraria alla politica del cronico rinvio dell’esecuzione degli sfratti per morosità. A Pisa le case ci sono in numero di gran lunga superiore al numero delle famiglie residenti, per cui il problema è come imporne legalmente l’utilizzazione ai loro proprietari. Uno di questi è quello di favorire fiscalmente, come è stato fatto con la cedolare secca al 10% e l’Imu allo 0,4 % per la stipula di contratti concordati, gravando sui proprietari che continuano a tenere sfitti senza giusti ficato motivo i loro alloggi». (d. r.)

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