Vecchio Santa Chiara: una strategia pubblica e partecipata sulle destinazioni prima di qualsiasi nuovo bando

Un nuovo bando di progettazione per il vecchio Santa Chiara è una scelta totalmente sbagliata e per questo chiediamo all’Aoup di non procedere in questa direzione e al Comune di Pisa e alla Regione Toscana di intervenire al riguardo per fermare subito questo iter.

Già in passato abbiamo contestato il metodo con cui si è proceduto alla definizione del progetto Chipperfield, ma oggi quello che si prospetta è ancora peggiore. Non è in alcun modo accettabile, ancora una volta, procedere ad una gara per la definizione progettuale di un’area così importante e strategica della nostra città senza che vi sia alcuna discussione né l’elaborazione di strategie ed indirizzi su cui poi il bando si dovrebbe basare.

Siamo convinti che occorre quindi definire prioritariamente un’idea pubblica di cosa deve diventare quell’area e quale deve essere il suo ruolo nel tessuto urbano cittadino: idea questa che essere definita a priori dal Comune attraverso un preventivo ed irrinunciabile percorso di partecipazione che coinvolga la cittadinanza, l’Università, l’Azienda Regionale per il Diritto allo studio, tutte le forze politiche, sociali, economiche, culturali della città.

Le decisioni che verranno assunte sul vecchio Santa Chiara cambieranno i destini di Pisa e proprio per questo non si può lasciare alcuna cambiale in bianco a nessuno. E’, invece, indispensabile arrivare ad approvare da parte del Consiglio comunale un atto di indirizzo, costruito sulla partecipazione, che fissi i requisiti irrinunciabili, le invarianti, le condizioni, le destinazioni per rispondere ai bisogni sociali e pubblici sempre più forti e non agli interessi privati e speculativi secondo logiche di mercato.

Per questo chiederemo non solo una discussione nella commissione competente con l’audizione della Aoup ma presenteremo anche una mozione in consiglio comunale urgente chiedendo che il Consiglio comunale si esprime contro il nuovo bando e avvii al contempo un percorso partecipato di discussione sulla destinazione di questa area pubblica così importante per la nostra città.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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