Veronica Marianelli: «Una spinta forte per lo sviluppo»

mercoledì
30 maggio 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
IV

 

di Francesco Loi

PISA

Una candidatura in autonomia. E una donna. E la strada scelta dal Partito Socialista, che propone per la carica di sindaco l’archeologa Veronica Marianelli. Questi i tratti della sua idea politica.

Marianelli, un aggettivo per definire la Pisa di oggi… «Superficiale. Così definirei l’impegno politico che c’è stato finora e che abbiamo potuto verificare. In questi anni la città avrebbe dovuto essere maggiormente valorizzata, potendo contare su un variegato ventaglio di opportunità e punti di forza».

Un aggettivo per definire la Pisa del futuro (come la vorrebbe)…
«Impegnata. Attraverso un lavoro che possa favorire lo sviluppo a 360 gradi del territorio. I settori verso i quali dirigere questo impegno sono diversi: turismo, sicurezza, sport, agricoltura, lavoro giovanile. Vorrei una Pisa rivitalizzata che sa guardare al futuro».

Tre parole chiave del suo programma…«Sicurezza, questa al primo posto. Poi lo sviluppo del territorio, comprendendo tutti i settori presenti e che rappresentano nell’insieme la ricchezza della nostra realtà. E una maggiore vivibilità, sotto il profilo del welfare e dunque attraverso una più evidente e concreta attenzione nei confronti delle esigenze del cittadino, a cominciare da casa e lavoro».

Qual è la prima cosa che farebbe nel caso fosse eletta sindaco?
«Metterei a punto un piano organico di controllo e tutela del territorio, comprendente azioni anti-degrado per ripristinare un senso di decoro. Uno strumento di questo tipo, che favorisca il coordinamento e la partecipazione, manca sicuramente».

E allora cosa chiederebbe una volta diventata sindaco a prefetto e questore?
«Chiederei anzitutto una maggiore collaborazione. Incisiva e periodica. Un ritorno al rispetto dei propri compiti, con un vero coinvolgimento dell’amministrazione comunale nelle scelte che contano».

Una questione “storica”: come legare di più città e università?
«Pisa si è deindustrializzata negli anni Sessanta, basan do poi la sua economia soprattutto sul turismo e sull’indotto derivante dalla presenza universitaria. Riguardo agli aspetti della movida o meglio della malamovida, il rispetto delle regole deve valere per tutti. Consiglio agli studenti di vivere la città in modo differente da quanto sta accadendo. Riguardo invece al rapporto tra Comune ed Università, vedo che un coordinamento in questo senso manca o almeno è carente. Il sindaco deve tomare ad essere partecipe delle decisioni dell’Ateneo, insieme all’Ateneo. Abbiamo grandi scuole di perfezionamento che possono incentivare il lavoro dei giovani. Dobbiamo in primo luogo cercare di favorire un aumento delle possibilità occupazionali in relazione a settori quali il turismo e l’agricoltura. Una maggiore collaborazione con l’Università può aiutare a dare soluzioni a problematiche che sono anche sociali».

Aeroporto e People Mover: la strategia?
«Ci siamo sempre posti in modo netto a favore dell’aeroporto, che è una delle risorse principali della città e che deve essere tutelato. Il Galilei ha senso di esistere possedendo caratteristiche ed utenza che lo distinguono dall’aeroporto di Firenze. Non va assolutamente isolato e per questo siamo contrari all’ordinanza anti-bus. Lo sviluppo dello scalo pisano deve essere incentivato. Il People Mover rappresenta una forte ferita per Pisa, uno degli ennesimi progetti calati dall’alto per far emergenze la potenza della politica. Poteva essere evitato, ora che c’è non si può certo distruggere. Un’idea potrebbe essere quella di mantenerlo in servizio tutta la notte, in modo che possa essere utilizzato nell’alta stagione come mezzo per raggiungere la città e il suo centro storico. La posizione del parcheggio è buona per essere usato da chi viene dall’autostrada e dalla Fi-Pi-Li. Ma deve essere pubblicizzato in modo differente e in funzione di una pianificazione dei percorsi turistici».

Quale rapporto e quali impegni per le periferie?
«Pisa non ha quartieri così distanti dal centro, non ha le periferie come s’intendono in realtà urbane più grandi. Però è vero che sono state abbandonate. Deve essere incentivato il trasporto pubblico e migliorato. Si deve cercare di garantire una maggiore partecipazione sociale nei quartieri. I Ctp dovrebbero essere depoliticizzati ed essere più presenti in relazione alla tutela del cittadino. Una parziale delocalizzazione dell’Università, spostando qualche Dipartimento, potrebbe dare un contributo significativo alla valorizzazione dei quartieri. Dove un aspetto essenziale è rappresentato dall’esigenza di riqualificare gli impianti sportivi, in modo da favorire le attività ricreative e ludiche in generale».

Un’idea per il litorale? «Vedere il litorale com’è ora dispiace molto. Ci trascorro tutta l’estate. L’immagine è sempre più di degrado. Avrebbe bisogno di un’importante riqualificazione, con recupero degli spazi abbandonati. Siamo poi a sostegno dei balneari nei confronti della Bolkestein. Riteniamo necessaria una revisione delle politiche tariffarie dei parcheggi. Sul litorale, ma anche sul resto del territorio comunale. Gli stalli blu sono in numero eccessivo ovunque. E anche i venti minuti di sosta gratuita non sono sufficienti, la fascia temporale dovrebbe essere ampliata. Al sabato e alla domenica, le tariffe del trasporto pubblico dovrebbero essere molto agevolate, al limite del gratuito, per contribuire a decongestionare il litorale dal traffico. Dovrebbero essere individuate aree di parcheggio, mentre siamo contrari all’utilizzo delle strade bianche, anzitutto per motivi di sicurezza. Infine, la pianificazione degli eventi dovrebbe essere più incisiva per favorire il turismo».

Qual è l’obiettivo realistico del Partito Socialista alle elezioni amministrative?
«Ci poniamo sulla stessa linea di Fausta Cecchini, che è stata una grande amministratrice di Pisa e per Pisa, rifacendoci agli esempi di socialismo e buona amministrazione. Auspichiamo il ritorno in consiglio comunale di nostri rappresentanti per continuare su questa strada».

In caso di ballottaggio tra altre forze politiche, il Partito Socialista come si comporterà? Esiste già un’indicazione da seguire?
«La decisione di correre da soli non è stata una bizza, ma è stata ben ponderata. Saranno i programmi proposti a fare la differenza nelle scelte».

Cresciuta in una famiglia socialista legata da amicizia a Sandro Pertini Veronica Marianelli è una delle tre donne, su dieci aspiranti complessivi, che si è candidata a sindaco. Laureata in archeologia a Pisa con 110e lode, lavora con un incarico di attività didattica al Civico museo archeologico di Camaiore. La sua famiglia ha tradizioni socialiste ed ha avuto un rapporto di amicizia diretto con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il Partito Socialista di Pisa ha proposto la candidatura di Veronica Marianelli, poi ha partecipato a lungo al tavolo di confronto con le forze di centrosinistra nel momento in cui, comprendendo anche Articolo Uno-Mdp, la coalizione discuteva di una candidatura in discontinuità con l’amministrazione comunale uscente. Dopo la scelta del Pd di candidare Andrea Serfogli, il Psi ha confermato la proposta Marianelli e la strada della candidatura autonoma. (Nella foto è con il segretario provinciale del Psi, Carlo Sorrente).

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