Verso un litorale diverso: no a nuovi parcheggi e zone militari

Che cosa sta accadendo sul nostro litorale? In questi giorni sono partiti i lavori per il nuovo parcheggio multipiano a Marina di Pisa sulla via litoranea.

Siamo da sempre contrari a questo progetto, e ci siamo opposti sin da quando fu presentato per la prima volta dalla Giunta Filippeschi: si tratta di una decisione semplicemente fuori dal tempo e dalla storia. Sono scandalosi sono i 2 milioni di euro che la Regione Toscana, con plauso del Presidente Giani, ha attribuito al Comune di Pisa per costruire questo scempio.

Sembra proprio che centrodestra e centrosinistra vivano in un altro pianeta, un mondo in cui l’emergenza climatica, l’inquinamento e il congestionamento delle nostre strade non esistono, e in cui l’unico problema è quello di trovare nuovi spazi per le auto. Ma il consiglio comunale non aveva approvato la mozione per dichiarare lo stato di emergenza climatica all’unanimità?

Mentre in altre città si discute su come accelerare la transizione dalle auto private alla mobilità sostenibile, a Pisa si continuano a pianificare migliaia di metri quadrati di parcheggi, rilanciando l’utilizzo del mezzo privato che invece sarebbe necessario disincentivare. Un problema che nel caso del litorale diventa particolarmente evidente in estate, quando le code chilometriche lungo le strade di accesso sono la regola. Un ulteriore parcheggio non servirà a eliminare le code ma, al contrario, aumenterà un traffico che era già prima insostenibile.

La giunta Conti continua a progettare e realizzare una Pisa a misura di parcheggio, in cui a dettare le regole sono cemento e auto private. In una città che si colloca in un’area dove il consumo di suolo corre a ritmi molto elevati (più di 171 ettari erosi tra città e provincia dal 2006 secondo il rapporto ISPRA), e che offre solo 27 metri quadri di verde per abitante (Rapporto ecosistema urbano 2020 di Legambiente), con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile la destra ha pianificato la realizzazione di quasi 3.000 nuovi posti auto che si vanno ad aggiungere ai 9.000 esistenti (dati PISAMO, escluso il litorale). La maggior parte di questi nuovi parcheggi andranno ad occupare aree attualmente verdi, per un’area con una superficie equivalente a 10 campi di calcio e una volta e mezza quella prevista per il parco di Cisanello.

Noi rilanciamo un’idea totalmente differente di mobilità: usare i 2 milioni di euro per potenziare il trasporto pubblico per un litorale che al momento ne è assolutamente carente. Si potrebbero per esempio utilizzare i molti parcheggi scambiatori già esistenti in città, e che in estate sono sottoutilizzati, per far partire da lì delle comode, veloci e frequenti navette al prezzo del bus urbano da e verso Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone, decongestionando le strade verso il mare dal traffico e dalle code che nessuno vuole.

Ma una buona amministrazione deve pianificare le opere pensando già a quello che sarà il futuro. E per il litorale pisano non può che essere quello di realizzare un’infrastruttura su ferro che lo colleghi a Pisa e alle altre aree urbane limitrofe, per dare una vera svolta verso una mobilità efficiente e sostenibile che ci liberi dalla necessità dell’auto privata. In quest’ottica un parcheggio multipiano in mezzo al litorale non serve davvero a niente e a nessuno, mentre fa un danno molto concreto incrementando il consumo di suolo.

In questi giorni poi un altro pezzo del nostro territorio a Marina di Pisa, alla fine del Viale D’Annunzio dove l’Arno si tuffa in mare, è stato recintato con un cartello che recita a chiare lettere “zona militare, divieto di accesso”. Uno dei pochi luoghi ampi dove si poteva ammirare il fiume con lo sfondo delle Alpi Apuane e dove centinaia di appassionati fotografi si recavano in tutte le stagioni per celebrare questo panorama con uno scatto. Su questa recinzione abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti viste anche le tante le segnalazioni e proteste che abbiamo ricevuto da parte della cittadinanza per questa ulteriore militarizzazione di un pezzo della nostra città.

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