Via libera all’economia circolare

giovedì
7 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
I-XI

L’economia circolare entra a pieno titolo nello statuto della Toscana, ora è ufficiale. L’ok, arrivato ieri dal Consiglio regionale, di fatto allontana ancora di più l’ipotesi di veder realizzato l’inceneritore di Sesto Fiorentino. Tra le astensioni, quella del Pd Bambagioni.

Approvata la modifica degli articoli 3 e 4, si punta su riciclo e riuso Astenuto il Pd Bambagioni

L’economia circolare entra a pieno titolo nello statuto della Toscana, ora è ufficiale. L’ok, arrivato ieri dal Consiglio regionale, di fatto allontana ancora di più l’ipotesi di veder realizzato l’inceneritore di Sesto Fiorentino. Una vera e propria bocciatura politica del termovalorizzatore di Case Passerini, dopo l’arrivo, alla fine del mese scorso, della sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto i ricorsi confermando i giudizi del Tar. La proposta di modifica agli articoli 3 e 4 dello statuto, che ha come prima firmataria la vicecapogruppo del Pd Monia Monni, è suonata come un dietrofront del partito democratico rispetto alla linea tenuta fin dai tempi in cui Matteo Renzi era presidente della Provincia.

Dal voto si sono astenuti Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Paolo Bambagioni del Pd. « È un atto che sancisce una netta svolta culturale, ormai improrogabile nell’approccio a queste tematiche, andando a modificare l’apparato normativo che contiene i criteri ispiratori dell’azione di governo del territorio toscano – commenta il presidente della commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani – si stabilisce, così, a livello statutario, il principio dell’economia circolare come fondamentale». Nello specifico, spiega Bugliani, viene aggiunto un articolo 3bis che inserisce tra i principi generali la promozione delle «condizioni per uno sviluppo sostenibile per la soddisfazione dei bisogni della generazione presente e la salvaguardia della vita delle generazioni future», mentre nell’articolo 4 viene inclusa, tra le finalità principali, «la promozione dell’economia circolare, quale modello economico idoneo a rigenerarsi da solo, attraverso la valorizzazione degli scarti di consumo, l’estensione del ciclo vita dei prodotti, la condivisione delle risorse, l’impiego di materie prime seconde e l’uso di energia da fonti rinnovabili».

Critico Bambagioni, che motiva così la sua astensione al voto: «Nello statuto abbiamo già il riferimento allo sviluppo sostenibile, che mi sembra più che sufficiente. Se veramente si vuole dare un contributo al nostro ambiente abbiamo cose più concrete da fare, come proposte di investimenti in energia green ferme da anni per colpa della burocrazia e di mancate scelte». Quanto all’inceneritore, precisa: «Dobbiamo dare risposte. Oggi i rifiuti si producono e ci deve essere un sistema efficiente che contiene i prezzi. Quella del termovalorizzatore è una strada che seguiamo da vent’anni e che ora si abbandona. Queste sono inefficienze della politica che si scaricano sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini». Una posizione che ha fatto scattare la replica della collega di partito, Monni: «Abbiamo messo il primo mattone per la svolta verde in Toscana. Preferisco la politica che non subisce i cambiamenti, ma li anticipa e li governa».

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