Vicenda aeroporti: caos assoluto

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA

GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

Vicenda aeroporti. Sgherri:”caos assoluto. La Regione rinuncia al proprio ruolo se vende le azioni dell’aeroporto di Pisa. E Nardella è il vero campanilista..che vuol cannibalizzare lo scalo pisano”.

Firenze 7 maggio. Vicenda aeroporti. “Si sta scatenando il massimo del caos, verrebbe da dire una tempesta perfetta con però una costante, cioè sotto il segno dell’ipocrisia e la rinuncia da parte degli attori pubblici, fra cui la Regione Toscana, della tutela dell’interesse generale. Che è quello appunto della regione tutta.

Cominciamo dal candidato sindaco di Firenze Nardella; il quale ci regala una ragione in più per non votarlo quando accusa altri di voler far saltare l’integrazione fra i due scali, guardandosi però bene dal rispondere nel merito ai dubbi espressi da Pisa, e puntando invece ad una “cannibalizzazione” dello scalo fiorentino rispetto a quello pisano. Nardella infatti sostiene a spada tratta e al di la di ogni minimo rispetto della sostenibilità ambientale e vivibilità di Firenze e della Piana, una pista di 2400 metri (ancor più impattante di quella di 2000 ma certamente anch’essa devastante, e sulla quale manteniamo tutta la nostra contrarietà), pista da realizzarsi con una buona dose di soldi pubblici, come i documenti di Adf dichiarano come pregiudiziale. E così mettendosi contro quanto stabilito dal Consiglio Regionale in sede di adozione dell’integrazione al PIT, cioè che tutta l’operazione doveva essere a carico della società proponente. Pisa giustamente esprime la propria ostilità ad andare avanti nell’integrazione se non viene ribadita la diversa mission dei due scali senza quindi cannibalizzazione da parte di Firenze. Ascrivendo a proprio onore che l’attuale società è stata in grado di far fronte da sola ad un solido piano industriale, che ha reso competitivo, sicuro ed accogliente l’aeroporto

La Regione Toscana: a quanto detto all’inizio contribuisce in maniera consistente, in quanto non solo non ribadisce con forza quanto deciso in sede di adozione della variante al PIT (pista di 2000 metri e tutti i costi in capo al privato proponente) ma in più (senza attendere il rispetto di quanto approvato e senza piani industriali dell’avanzante socio privato) apre alla possibilità di vendere le proprie azioni, aprendo così la via alla privatizzazione di SAT (Pisa), la quale fino ad oggi ha garantito che il 70% dei ricavi fosse investito in opere di miglioramento dello scalo. E’ chiaro che con questa mossa la Regione rinuncia a svolgere il proprio ruolo e affida il totale potere decisionale al privato sul futuro dei due scali! Una divaricazione di scelte e posizioni fra i soci pubblici che è la prima volta che si vede, e sulla quale le scelte regionali non favoriscono certo una ricomposizione. Al di là della nostra ferma convinzione dell’insostenibilità di una nuova pista parallela all’autostrada (per lo scalo fiorentino, sia essa di 2000 o peggio ancora di 2400 metri, in quanto quest’ultima peggiorerebbe ancora più ulteriormente gli impatti inquinanti, in quanto perché potrebbero atterrare aerei di maggiori dimensioni), denunciamo con forza e stigmatizziamo il ripresentarsi della conflittualità (di antica memoria) fra Pisa e Firenze che andava evitata appunto con una integrazione seria, cioè con ruoli definiti e diversi (di “massa” per Pisa, più ristretto e d’elite per Firenze).Una pista lunga a Firenze significa invece soltanto spostare passeggeri da uno scalo all’altro senza nessun saldo positivo e giovamento a scala regionale, sia esso in termini complessivi di movimenti passeggeri o di posti di lavoro. Per questo l’auspicio pressante è che la Regione riprenda il proprio ruolo di programmazione e di tutela dell’interesse pubblico dell’intera toscana. Ribadiamo che, tanto più alla luce del fatto che Adf dichiara di non poter far fronte da sola all’investimento, si stralci dalla variante al PIT la questione pista. Quello davvero che manca per essere concorrenti delle grandi città europee (più grandi di Bologna!) è un trasporto ferroviario di tipo metropolitano a scala regionale. Questa la vera lacuna da colmare per raggiungere una vera integrazione aeroportuale, e anche per rispondere positivamente ai pendolari toscani.

La capogruppo Monica Sgherri

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