Vodafone: quanti soldi pubblici ha ricevuto la multinazionale? No agli esuberi

Torniamo ad esprimere il nostro massimo sostegno e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori Vodafone, i quali hanno ricevuto in queste settimane notizia della pesante ristrutturazione che l’azienda vuole attuare in Italia, e quindi con ricadute gravi anche nel sito di Pisa. Come denunciato dalla Cgil, sono infatti coinvolti 97 dipendenti su 271, che rappresentano più del 35% della forza lavoro del sito, e in maggioranza donne.

Questa situazione segue la crisi occupazionale di Vodafone iniziata nel 2019, in cui parte degli esuberi dichiarati vennero mitigati grazie ad un accordo che prevedeva un piano di overskilling, ovvero di formazione per aumentare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori.

L’avvento dell’intelligenza artificiale in grado di far fronte in autonomia al servizio di risponderia, il medesimo servizio erogabile dall’estero a costi inferiori, la carenza di commesse ad alto valore aggiunto nel settore privato o della pubblica amministrazione, la concorrenza al ribasso? Quali sono le motivazioni della crisi del settore a fronte di un sempre crescente bisogno di connettività?

È ora che la multinazionale con sede a Londra fornisca un piano industriale serio che dia garanzie a tutti i siti italiani, e che indichi come intende valorizzare le competenze del personale acquisite grazie al ricorso ai finanziamenti pubblici definiti nel 2019; a questo proposito vorremmo conoscere la quantità di risorse dei contribuenti utilizzate per la riprofessionalizzazione dei dipendenti, ed in particolare quanto a carico della regione toscana. Ancora una volta risorse pubbliche drenate verso il privato, in questo caso una multinazionale, nel solco della privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite.

Anche per la difesa dell’interesse collettivo, saremo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori Vodafone e ci rendiamo disponibili per ogni iniziativa o intervento a sostegno della loro vertenza.

Ciccio Auletta – candidato a sindaco Una Città in comune – Unione Popolare

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