«Basta con le slot machine» ma anche all’Arci resistono

martedì 29 aprile 2014, TIRRENO PISA Pagina: I

«Basta con le slot machine» ma anche all’Arci resistono

Braccio di ferro al circolo della Vettola tra gestore del ristorante e presidente «Non e una bella pubblicità vedere gente che sta attorno alle macchi nette»

di Luca Lunedì 1 PISA

«Le slot machines devono essere tolte dal circolo». La richiesta è ferma, ma le “macchinette” sono ancora al loro posto. Circolo Arci della Vettola, periferia sud della città, lungo la via Livornese che porta al litorale. Zona di transito per vacanzieri e villette a schiera, là, tra la farmacia e l’edicola c’è il circolo Arci. Sul muro è descritto un pezzo di storia della sinistra italiana (le insegne, vicine, del partito comunista e dei democratici di sinistra).
Punto di ritrovo e passaggio obbligato, è scenario di un braccio di ferro inconsueto. Da una parte Raffaele Cirimbelli, quattordici anni di vita e lavoro nel circolo della Vettola, gestore del ristorante che si trova al primo piano; dall’altra, il presidente Alberto Madrigali. Il caso ha origini antiche, ma è deflagrato quando Cirimbelli ha chiesto che le slot machines presenti nel bar venissero tolte. Motivi di ordine etico certamente, ma anche commerciali. «I clienti per entrare nel ristorante devono comunque passare dal bar e chi gira intorno alle macchinette non fa certo una bella pubblicità», spiega Cirimbelli. « Ho raccolto tutti gli articoli di giornale – continua Raffaele che raccontano le storie dei circoli che le avevano tolte e ho messo i ritagli a disposizione dei soci, ma non mi hanno ascoltato».
La questione delle slot machines è la punta dell’iceberg di una gestione dei circoli che definire eterogenea pare riduttivo. «Noi gestori – riprende Cirimbelli – siamo costantemente sotto ricatto dei presidenti, se non ci adeguiamo ci mandano via e nessuno vuole perdere il lavoro di questi tempi». Il ristorante di Cirimbelli paga un affitto al circolo per la sala al piano superiore e contribuisce alle spese della struttura. Il ristorante funziona grazie agli operai dei cantieri vicini e ai clienti abituali, nia di frequentatori del circolo se ne vedono pochi: «Non ci sono attività sociali, non si fanno feste o altre iniziative, l’unica squadra di calcio l’ho messa in piedi io qualche anno fa e conservo ancorale magliette – continua Raffaele -. Se qualcuno si affaccia al circolo vede solo qualche anziano al tavolino e il resto delle persone intorno alle slot machines. Gli iscritti sono un centinaio, ma sono solo nominali, non si vedono mai».
Il caso della Vettola segue di pochi giorni quello di Sant’Ermete e mette in luce un ulteri ore aspetto dei circoli fino ad ora poco indagato. Abbiamo provato a contattare ripetutamente la presidente provinciale dell’Arci Stefania Bozzi, ma ancora nessuna risposta che aiuterebbe a fare chiarezza sui numerosi interrogativi emersi in questi giorni».
Con il presidente Madrigali – conclude Cirimbelli – ormai siamo alle vie legali, sulla questione delle spese soprattutto, ma io continuo a lavorare e far lavorare altre quattro persone, con una scala non a norma, con l’impossibilità di poter usare il montascale per disabili dopo la chiusura del circolo, tanto che alla fine di un pranzo durante le ultime festività abbiamo dovuto far uscire una persona in braccio, insomma le difficoltà sono tante ma sono cose che vanno dette. E sono tanti nella mia situazione».
Nel frattempo a Raffaele non hanno rinnovato la tessera di socio, mentre le slot machines rimangono al loro posto. Anche se, a sentire il presidente del circolo (articolo a fianco), dovrebbe ormai essere solo questione di tempo.
Il presidente del circolo Arci La Vettola, Alberto Madrigali, risponde sulla presenza delle slot machines all’interno della struttura e apre ad una loro prossima rimozione. «Ci adeguiamo alle indicazioni che vengono dall’Arci nazionale e cercheremo di levare le macchinette dal bar. Certo – ammette Madrigali – non possiamo farlo subito a causa di alcuni contratti in essere per il cui scioglimento è necessario un certo preavviso, ma speriamo di poterlo fare entro la fine dell’anno».
Anche sul potere di iniziativa ha qualcosa da ridire: «E stata l’assemblea che, autonomamente, ha deciso di seguire le indicazioni di carattere etico, non certo perché ce lo ha detto Cirimbelli. Siamo sensibili all’argomento e facciamo molte iniziative di carattere sociale». La questione delle macchinette è in realtà aperta su tutto il territorio nazionale perché se da una parte appena lo scorso marzo, nel congresso nazionale dall’Arci, è stato votato un ordine del giorno che recita: «Sul tema delle slot machines all’intemo dei circoli l’Arci si impegna al loro superamento anche attraverso campagne di sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo», dall’altra sono numerose le voci in senso contrario dei proprietari dei circoli che vedono ormai negli Habitué della macchinetta una clientela fissa e un mezzo di sostentamento necessario peri circoli stessi.
Le ultime stime riportate dall’Arci, registrano, sul territorio nazionale, la presenza di una slot machines ogni 150 cittadini ed i casi di ludopatie sono in costante aumento.

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