I rom di Putignano: «Un futuro per i figli» Ma il sequestro è vicino

martedì 14 aprile 2015 NAZIONE PISA Pagina: 8

I rom di Putignano: «Un futuro per i figli» Ma il sequestro è vicino

DISPERAZIONE negli occhi e nelle parole di due capofamiglia rom, Gianni Ahmetovic e Neat Nemedhov. Presto, i terreni agricoli di loro proprietà a Putignano saranno sequestrati dal Comune. Quei terreni su cui le famiglie hanno impostato case mobili su ruote per vivere coi figli minorenni e i genitori disabili. Terreni su cui hanno anche steso la ghiaia a nascondere terra e fango per far giocare i bimbi all’aperto e favorire l’accesso. Quelle terre, però, restano agricole e non posso accogliere residenze. Le famiglie rom, perciò, devono piegarsi alla legge e andare ad abitare altrove. Dopo la confisca di 8 mesi fa, sta per arrivare lo sgombero annunciato dal Comune: «Ma per noi – dice Ahmetovic, padre di 9 figli – non c’è alternativa». Una vita di spostamenti, da un campo nomadi all’altro e da un progetto sociale all’altro, con la continua percezione di sentirsi indesiderati. «Non chiediamo niente al Comune continuano i capofamiglia -. Né soldi, né casa, né lavoro. Non ci sono per gli italiani. Figuriamoci per noi rom. Vogliamo solo restare qui con i nostri figli e assicurare loro un futuro dignitoso, casa e istruzione prima di tutto». Dalla loro parte, alcuni residenti di Putignano, genitori di bambini che frequentano le elementari assieme ai figli dei rom e fra i firmatari dell’appello anti-sgomberi lanciato a dicembre. Per Sergio Bontempelli di Africa Insieme e Ciccio Auletta di Una Città in Comune esistono soluzioni che non ledono i diritti dei rom.

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