Nuova Base Militare: soldi pubblici e la pantomima della partecipazione delle istituzioni locali

Abbiamo già denunciato l’assurdità dell’intervento previsto dal governo per una nuova sede del gruppo intervento speciale dei Carabinieri all’interno del Parco di San Rossore.

In particolare abbiamo criticato la modalità e la mancanza di trasparenza con cui a settembre dello scorso anno la comunità del Parco ha avallato l’ipotesi di realizzazione della base all’interno del patrimonio naturale della regione toscana. In quel verbale si parlava di un finanziamento previsto sul ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la progettazione della nuova base.È bene ricordare la data che era il 18 settembre 2023.

Dopo essere stati sbeffeggiati da un arrogante e presuntuoso commissario straordinario, degno figlio del ministro di riferimento, che ha negato qualsiasi minima forma di trasparenza sull’utilizzo dei fondi pubblici destinate a questa scellerata opera bellica, finalmente abbiamo trovato la documentazione. Risale all’inizio al gennaio del 2023 la richiesta del Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici, designato quale Commissario Straordinario per l’opera “realizzazione della nuova sede dei reparti d’eccellenza dell’Arma dei Carabinieri – Lotto 1 (LI)”, di procedere a dare specifico incarico professionale per la redazione di uno studio di prefattibilità tecnica per la valutazione della compatibilità dell’intervento con la nuova area individuata, entro un limite di € 90.000,00, spesa che graverà sul Capitolo 7341 – piano Gestionale 03 (Fondi Progetti) di pertinenza della Direzione Generale per l’edilizia statale del M.I.T.

Ed è del 6 marzo del 2023 la determina ad affidare l’incarico all’Operatore economico individuato, “INTEGRA AES S.r.l.” con sede in Roma per un importo di 65.486,58 euro. Servizio effettivamente avviato a maggio, con la specifica del 4 luglio del 2023, “TERMINE ESECUZIONE DEI LAVORI Esecuzione dei lavori: 50 (cinquanta) giorni, secondo tempi e modalità indicati nel disciplinare di gara e nello schema di contratto”. Ciò vuol dire che a inizio settembre questi 65 mila euro di soldi pubblici avrebbero dovuto produrre qualcosa. Ma l’unica cosa che abbiamo visto e che gli enti locali hanno potuto visionare sono 4 slides in croce, sulla base delle quali hanno preso una decisione di elevatissimo impatto ambientale e sociale per il comune di Pisa, ma anche di tutta la regione Toscana.

Non solo critichiamo la decisione in generale, ma osserviamo anche che la stessa viene attuata in maniera grottesca, approssimativa e cialtrona, con presa in giro della cittadinanza tutta. Innanzi tutto il processo democratico e la pantomima del tavolo interistituzionale, chiuso formalmente il 16 ottobre, ma le cui scelte erano già state implementate e anche finanziate quasi un anno prima. Dopo di che lo spreco di denaro pubblico, impegnando 90mila euro per affidare uno studio di prefattibilità di cui dopo quasi un anno non si sa ancora niente.

Dalle carte si evince anche altro:

1) lo studio riguarda solo la parte prettamente militare dell’opera, quindi centro addestramento, poligono di tiro per il gruppo di intervento speciale dei carabinieri. Quindi tutto ciò che è strettamente legato alla guerra, mentre le attività che sono sempre state menzionate e portate avanti dai sostenitori di quest’opera non sono più contemplate: il centro cinofili esplicitamente escluso mentre la riqualificazione degli immobili a Coltano nemmeno menzionata.

2) il contraente dell’opera è un soggetto noto nello scenario dell’economia di guerra nostrano, come già ampiamente denunciato in altre situazioni
https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2021/01/la-nato-e-i-nuovi-gioielli-di-morte.html

3) a finanziare le opere militari ancora una volta fondi pubblici che potrebbero essere proficuamente utilizzati per opere civili e di concreta utilità sociale, nello specifico il capitolo 7431 dedicato alle “Spese per la costruzione, sistemazione e completamento di edifici pubblici statali, per altri immobili demaniali, per edifici privati destinati a sede di uffici pubblici”. Quindi fondi che ad esempio potrebbero essere dedicati alla sistemazione delle tante fatiscenti scuole o strutture sanitarie.

Ancora una volta denunciamo con forza la mancanza di trasparenza di questa operazione, la miopia di un governo che alimenta le spese militari a sfavore di quelle sociali e confermiamo il nostro fermo impegno affinché quest’opera non si faccia.

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