SDS: situazione critica di bilancio. Direzione Sds e Revisori chiedono aumenta quota capitaria dei Comuni. La destra boccia la nostra proposta

Una vera e propria situazione di emergenza, quella descritta dagli atti della Società della Salute che accompagnano il Bilancio di Previsione 2024: sia la relazione della Direzione che quella del Collegio dei Revisori confermano che, stante l’attuale quadro delle risorse, il bilancio della SdS non è sostenibile.

Sono diversi i fattori che rischiano di far saltare il banco, e che chiamano i Comuni -a partire da quello di Pisa- all’assunzione di responsabilità, prima che il sistema dei servizi territoriali crolli con danni pesantissimi per le persone più fragili e bisognose. Come abbiamo denunciato in tutti questi anni, la crisi economica e sociale ha accresciuto esponenzialmente la povertà e non sono state investite le risorse sufficienti a rispondere ai nuovi bisogni sociali.

In primo luogo, nei documenti allegati al bilancio è definito esponenziale l’incremento della domanda di assistenza specialistica per l’integrazione scolastica, il servizio che prevede il supporto qualificato all’allievo/ a disabile o in stato di svantaggio: già le scuole hanno fatto sentire la propria voce qualche anno fa, quando al contrario i Comuni hanno provato ad intervenire non con aumenti ma con tagli alle risorse.

Sono aumentati anche i costi delle strutture residenziali per minori che, come attesta la Direzione della sds non sono costi preventivabili perchè spesso gli inserimenti sono disposti dai Tribunali.

E poi ci sono altre spese, come quelle per le strutture per i disabili, tutte relative a servizi fondamentali che dovrebbero essere garantite a priori dai comuni, ma non a Pisa perchè i diritti non sono compatibili col bilancio

A fronte di questa situazione la SdS e quindi i Comuni hanno fatto una prima grave ed inaccettabile scelta per far “tornare i conti”, tagliare del 10% di tutti i servizi tagliabili: i contributi alle persone vulnerabili ( anziani, disabili, povertà e minori) e i servizi dati in affidamento.

Questo è avvenuto perché per anni i Comuni della zona hanno previsto una quota capitaria ( la quota per abitante versata alla sds per il finanziamento dei servizi sociosanitari) tra le più basse sul territorio regionale.

Ma anche questi tagli non sono sufficienti.

Direzione e Revisori sono stati molto chiari: così non si regge, e nelle relazioni hanno dato l’ultimatum. E’ necessario aumentare la contribuzione dei Comuni: “Tenuto conto dell’aumento generale dei costi e dei contratti collettivi intervenuti dal 2018 ad oggi, nonché dei fabbisogni espressi dal territorio, l’aumento che tecnicamente sarebbe necessario a regime è di complessivi 5,32 euro pro-capite, raggiungendo nel tempo una quota di 34,00 euro ad abitante”.

Si tratta esattamente di quello che da anni proponiamo e che fino ad oggi è stato ignorato e continua ad esserlo anche oggi.

Infatti nella ultima seduta del consiglio comunale abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale impegnavamo il sindaco e la giunta a” promuovere all’interno della Assemblea dei soci della Sds la richiesta dell’aumento della quota capitaria portandola dalle attuali 30 euro procapite a 34 euro per abitante, come evidenziato nelle relazioni al bilancio preventivo 2024, al di fine di rendere le risorse proporzionate agli impegni di bilancio e scongiurando quindi ulteriori tagli ai servizi sociosanitari, prevedendo al contempo per quanto di competenza a stanziare le eventuali risorse necessarie”.

Il sindaco Conti e l’assessora fantasma al sociale, la leghista Bonanno, non hanno aperto bocca e così la maggioranza che si è limitata a bocciare il documento. A fronte di una situazione così grave la destra preferisce continuare la propaganda della sua carità pelosa, attuata attraverso i bonus distribuiti a pioggia: meglio i voucher dei servizi.

Allora è importante che la comunità ricordi bene che al di là della propaganda del welfare della carità, questa giunta sta togliendo diritti e sta dando il colpo di grazia al già fragile servizio pubblico: noi non ci fermeremo e chiederemo sempre, costantemente, di rimettere al centro i diritti finanziando i servizi fondamentali per la dignità di tutte e tutti.

Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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