Toscana Avvelenata. Keu: quanti altri siti inquinati? Sempre più pesanti le responsabilità politiche

Quanti altri siti sono stati volutamente inquinati con il Keu nella nostra regione? La cittadinanza ha diritto di saperlo e di capire perché solo a tre anni dallo scoppio dell’inchiesta emerge questo possibile ulteriore inquinamento dei nostri territori.

Si conferma sempre più come la Toscana sia stata avvelenata in tutti questi anni da un vero e proprio sistema che vede coinvolti i massimi vertici delle Associazioni dei conciatori, figure chiave del potere amministrativo locale e regionale del Partito Democratico: dall’ex-segretario di gabinetto prima di Enrico Rossi e poi di Eugenio Giani, Ledo Gori, al consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni, alla sindaca di Santa Croce sull’Arno e presidente del Polo Tecnologico Conciario (Po.Te.Co) Giulia Deidda, con una possibile penetrazione della ‘ndrangheta nel sistema dello smaltimento dei rifiuti industriali conciari.

Da quando è scoppiata l’inchiesta Keu, con numerose interrogazioni circa i lavori effettuati dalle ditte LeRose e Kyterion, abbiamo chiesto continuamente a chi governa a livello locale e regionale un controllo e un monitoraggio per scoprire al più presto quanti e quali luoghi erano stati interessati dallo smaltimento direttamente o in agglomerati riciclati, oltre a quelli già conosciuti, evidenziando come le amministrazioni non potessero aspettare la fine delle indagini della Magistratura. Le bonifiche non possono aspettare i tempi della giustizia.

In tutto questo periodo il principale obiettivo di chi governa in Regione è stato quello di minimizzare, infatti, quanto accaduto e a pagarne le conseguenze sono ancora una volta i cittadini e le cittadine, visto che le bonifiche sono sostanzialmente ferme, o sono partite solo in alcuni comuni, come quello di Pisa, dove le amministrazioni locali stanno procedendo con proprie risorse, ovvero con soldi dei cittadini e delle cittadini. Ci troviamo di fronte al solito odioso sistema: profitti privati – in questo caso anche illeciti derivanti da questo connubio tra politica, mala-imprenditoria e criminalità organizzata – e socializzazione dei costi. Mentre assistiamo ad un vergognoso balletto delle responsabilità e di chi metterà i fondi per bonifiche che nessuno calendarizza, con l’aggravio di avere numerosi siti (si pensi a Pontedera o alla stessa SR 429) in cui la limitazione del danno è affidata a teli isolanti già in pessimo stato.

Rileviamo ancora una volta come pesantissime siano le responsabilità politiche per quanto avvenuto con una politica completamente asservita agli interessi dei conciatori, come dimostra il tristemente famoso emendamento alla legge regionale 20/2006, redatto da consulente del consorzio Aquarno e presentato dai consiglieri del PD Andrea Pieroni, Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Enrico Sostegni. Emendamento che mirava a sottrarre Aquarno dall’obbligo di sottoporsi alla procedura di autorizzazione integrata ambientale.

La notizia della possibile presenza di ulteriori siti inquinati con ceneri tossiche si aggiunge, infatti, alle migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti contaminati utilizzati illegalmente già individuati che hanno avvelenato la nostra terra per un lungo periodo; a fronte di profitti illeciti derivanti da questo connubio tra politica, mala-imprenditoria e criminalità organizzata, restano ancora molte aree contaminate in tutta la nostra provincia, con quello che ciò comporta per la popolazione.

E’ in primo luogo la politica a dover dare chiarimenti e risposte, cosa che fino ad oggi non ha fatto e continua a non fare, procedendo ad allentare vincoli e controlli, aumentando le deroghe e la deregolamentazione a favore degli interessi delle aziende e dei profitti privati, e facilitando così l’economia illegale e la penetrazione delle mafie.

Oltre alla battaglia in sede politica, vista la gravità e portata dei fatti, abbiamo deciso nelle scorse settimane di costituirci parte civile nel processo Keu, incaricando l’avvocata Letizia Bertolucci, che ringraziamo per aver deciso di seguire questo caso insieme a noi. La domanda per l’ammissione alla costituzione di parte civile verrà formalizzata all’udienza preliminare che si terrà il prossimo 10 maggio. Siamo l’unica forza politica che ha fatto questa scelta che, alla luce di questi ulteriori sviluppi delle indagini, riteniamo ancora più fondata ed importante.

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