171 alloggi popolari vuoti: l’amministrazione stanzi risorse per mettere fine a questo scandalo e per fare le manutenzioni delle case popolari

171! È questo il numero esorbitante degli alloggi popolari oggi lasciati vuoti, nel Comune di Pisa, perché necessitano di piccoli lavori di manutenzione. Il dato ufficiale è emerso durante l’audizione, avvenuta negli scorsi giorni in seconda commissione di Controllo e Garanzia, dell’amministratore unico di Apes, Paoletti.

Si tratta di un vero e proprio scandalo, insopportabile alla luce della grave situazione abitativa nella nostra città, e di un bisogno sempre crescente di case per chi è in difficoltà economiche. Oggi chi ha diritto a una casa popolare si vede di fatto negato il proprio diritto dal Comune e da Apes, che non stanziano risorse adeguate per recuperare gli alloggi vuoti.

Da anni, prima con la giunta Filippeschi e oggi con la giunta Conti, chiediamo investimenti per recuperare tutti gli alloggi popolari vuoti: il loro numero è andato crescendo nel tempo e anche la cifra di 171 è probabilmente sottostimata. A fronte di questa nostra battaglia, condivisa con i sindacati degli inquilini e con i comitati di quartiere, gli interventi delle amministrazioni comunali sono stati del tutto insufficienti.

Le risorse sono scarse anche per le manutenzioni ordinarie delle case popolari, come dimostrano i tanti casi che periodicamente emergono di abitazioni invivibili, in condizioni davvero indecenti, da Cisanello a Sant’Ermete.

In questo quadro critico, la principale azione messa in atto da Apes è quella di un protocollo con Sepi per recuperare le morosità degli inquilini, senza tenere conto adeguatamente delle condizioni degli alloggi e della situazione personale e familiare delle persone. Si fa finta, ancora una volta, che la crisi economica e sociale determinata dalla pandemia non esista e si intende gestire Apes come una società per azioni, scordando del tutto la sua funzione sociale.

La nostra idea di città è alternativa a quella delle destre e del centro-sinistra, perché mette davvero al centro la garanzia del diritto all’abitare: servono finanziamenti straordinari per recuperare gli alloggi vuoti e svolgere le manutenzioni ordinarie; ma occorre anche un grande piano per l’edilizia pubblica a livello locale e nazionale, recuperando il patrimonio immobiliare inutilizzato; ed è necessario intervenire sul mercato privato degli alloggi, per calmierare i prezzi degli affitti e adeguarli ai redditi.

Da parte nostra, chiederemo subito un sopralluogo della Seconda commissione consiliare permanente nelle case di via di Padule e di Via Matteucci, oggetto in questi giorni di una denuncia specifica dell’Unione inquilini, e nella prima variazione di bilancio proporremo di stanziare un milione di euro per il recupero di almeno la metà degli alloggi popolari oggi vuoti.

Diritti in comune: Una città in comune- Rifondazione Comunista- Pisa Possibile

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