Agenzia Casa, modifiche al regolamento non funzioneranno. Rifiutato confronto coi sindacati e respinti per partito preso nostri emendamenti

Dopo mesi di inazione, mentre a Pisa esplodeva l’emergenza abitativa dopo lo sblocco degli sfratti, la giunta Conti e la sua maggioranza hanno approvato in fretta alcune modifiche al regolamento dell’Agenzia Casa destinate, però, a fallire e non dare risposte a chi è senza casa e non riesce ad affittare sul mercato privato. Le nostre proposte di modifica, anticipate in Commissione consiliare e presentate allo scorso Consiglio Comunale, erano dettate dall’intenzione di rilanciare su nuove basi l’Agenzia Casa (che la stessa Giunta aveva smantellato nel 2019, per fare ora una maldestra marcia indietro), ma sono state tutte respinte in modo pregiudiziale, senza nessuna discussione nel merito.

L’Agenzia avrebbe un compito importante: fare da intermediaria tra chi possiede alloggi e chi non riesce a pagare gli affitti e si trova in emergenza abitativa, fissando dei canoni concordati e sostenibili e gestendo, per conto dei proprietari, i contratti e le relazioni con gli affittuari. Abbiamo chiesto che tra i proprietari da coinvolgere ci fossero tutti gli enti pubblici che possiedono immobili utilizzabili a uso abitativo, non solo il Comune stesso, e che si ricorresse alle proprietà di privati in forma stabile e non in modo straordinario e per tempi definiti tramite autorizzazione della giunta, come previsto dal nuovo regolamento. In questo modo, all’Agenzia mancheranno ancora una volta le case da affittare o saranno molte meno di quelle potenzialmente disponibili.

Per incentivare soprattutto i piccoli proprietari ad affittare a canoni concordati, con la garanzia dell’Agenza Casa e dunque di APES individuato come ente gestore, avevamo proposto una serie di agevolazioni fiscali e un fondo di garanzia. Non aver accettato queste proposte rende nulla la possibilità di rilanciare l’Agenzia. Avevamo inoltre proposto di aumentare al massimo possibile l’aliquota IMU sugli immobili lasciati senza ragione sfitti dai grandi proprietari (da 10 alloggi in su), ritirando la sanzione a condizione che gli immobili venissero affidati all’Agenzia per far fronte all’emergenza abitativa: una misura di giustizia fiscale e sociale importante, che ripresenteremo in sede di bilancio preventivo.

Dispiace che non sia stata approvata nessuna tutela specifica per i futuri assegnatari di immobili dell’Agenzia Casa impossibilitati a pagare l’affitto per aver perso il lavoro o per altre cause di morosità incolpevole. Il Comune, invece, deve tutelare le fasce deboli della società specialmente in questa fase di crisi prolungata. Troviamo inoltre inaccettabile che restino in vigore requisiti e premialità discriminatorie per l’accesso all’Agenzia, in base alla storicità della residenza, nonostante la Corte costituzionale abbia a più riprese segnalato che queste limitazioni sono illegittime.

Da parte nostra continuiamo il nostro impegno quotidiano, insieme ai sindacati degli inquilini, che sono stati completamente esclusi dal confronto su questo regolamento, e ai movimenti per la casa, per far sì che a Pisa non ci siano più persone senza casa e case senza persone. L’alloggio è un diritto fondamentale, la cui negazione compromette la dignità e la libertà delle persone. Anche per questo ribadiamo la nostra richiesta al Prefetto di sospensione degli sfratti.

Una Città in Comune – Rifondazione Comunista

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