Al Pisa Scotto Festival la città si fa piccola e subalterna alla politica peggiore

Lo abbiamo detto al momento della sua paventata nomina: Massimiliano Simoni è la persona meno adatta a ricoprire il ruolo di direttore artistico della rassegna estiva dello Scotto, perché è completamente avulso da quel mondo, anche se, in virtù della lottizzazione politica, è stato presidente della Fondazione La Versiliana e del Festival Pucciniano. Ciò è avvenuto (e avviene) soltanto perché il personaggio in questione – “sott’ufficiale paracadutista in congedo, diplomato al Liceo scientifico”, agente immobiliare versiliese trasformatosi per magia in Business manager e Art Director – è da sempre in politica. La politica peggiore, fatta di busti del duce, braccia tese, “boia chi molla” e cameratismo da caserma. Così da qualche tempo il nostro è “responsabile teatri di Fratelli d’Italia”.

Visto il cartellone del Pisa Scotto Festival, “realizzato da Massimiliano Simoni con il suo brand Artitaly”, quello che speravamo fosse uno scherzo di cattivo gusto è oggi una drammatica realtà. Il programma del giugno pisano non presenta niente di teatro, niente dei grandi concerti passati da queste parti, ad eccezione dell’ultima serata dedicata al “teatro al tempo della pandemia”. Questa indimenticabile rassegna vede succedersi personaggi strapaesani e figure a dir poco imbarazzanti, a cominciare da Luca Palamara – giudice di dubbia moralità, accusato di corruzione e radiato dalla magistratura – intervistato da Alessandro Sallusti. Oppure Marcello Veneziani, intervistato dallo stesso Simoni e, pensando di compensare, Walter Veltroni intervistato da Franco Cardini.

Non manca la chicca per i cinefili a suggellare lo stile e l’eleganza, si fa per dire, della manifestazione: verrà proiettato allo Scotto il docufilm Pisa città di acqua e di luce, opera dell’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani.

Insomma, una brutta e triste copia di provincia del Caffè della Versiliana, in cui la città della torre si fa piccola piccola e subalterna alla politica.

Una città in comune

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