Arsenali Repubblicani e Fortilizio della Torre Guelfa senza un progetto: un flop la manifestazione d’interesse per la concessione

Inaugurati nell’agosto 2016 dal Presidente Mattarella, ancora oggi non si sa cosa fare degli Arsenali repubblicani e della Torre Guelfa. Dei ruderi degli Arsenali rimasti dopo la Seconda guerra mondiale l’amministrazione Filippeschi aveva deciso di fare una ricostruzione in stile per un nuovo edificio storico, inserendolo nei progetti PIUSS assieme al recupero del Fortilizio della Torre Guelfa. Alla loro destinazione d’uso qualcuno avrebbe poi pensato, e si arrivò persino a ipotizzare un concorso di idee per decidere cosa farne.

Oggi siamo di nuovo a un punto morto. Infatti è stato un vero e proprio flop la manifestazione di interesse fatta dalla giunta Conti per la concessione degli Arsenali Repubblicani, Fortilizio e Torre Guelfa. Grazie ad una interrogazione presentata dal nostro gruppo consiliare apprendiamo che è arrivata al Comune una solo richiesta e che per di più il progetto presentato non è stato ritenuto idoneo per la prosecuzione della procedura e l’indizione della gara, in quanto era carente da tutti i punti di vista e non rispondeva neanche ai quesiti posti dall’avviso di consultazione

Tre anni di lavori al costo di 5 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 1.100.000 € per il Fortilizio della Torre Guelfa, ed eccoci al punto di partenza: fino a qualche mese fa gli Arsenali hanno ospitato cene di gala, esposizioni di macchine, congressi di amici, convegni di amici di amici, fino alla fine di giugno vi è in corso una mostra virtuale su Bosch, Brueghel e Arcimboldo, e adesso? Adesso la nuova amministrazione dopo questo flop afferma di voler attendere l’apertura del Museo delle Navi, la cui inaugurazione si aspetta da almeno quindici anni ma che stavolta sarebbe davvero in dirittura d’arrivo. A quel punto qualcuno ci penserà: li facciamo diventare una succursale del Museo, vi piazziamo il guardaroba oppure li facciamo tornare ruderi?

Si aspetta dunque e per ora si lasciano inutilizzati quegli spazi. Poi qualcuno ci penserà: con questa lungimiranza si continua ad amministrare la nostra città e si sperperano soldi pubblici.

 

Diritti in comune: Una  città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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