Artale: tante critiche a un piano di recupero speculativo, una proprietà pronta a vendere anche subito in nome del profitto. Salta così la passerella elettorale di Conti. Venerdì 17 assemblea alla Chiesa valdese

Nessuna reale forma di partecipazione, nessun vero ascolto della cittadinanza, solo una passerella elettorale fallita e la conferma di una grande operazione speculativa. È questo quello che è emerso dall’incontro promosso dall’amministrazione comunale per illustrare il piano di recupero della ex-caserma Artale.

I progettisti della società privata hanno ribadito i fini dell’operazione facendo emergere a più riprese il bisogno di massimizzare margini di profitto. Per questo si è disposti a tutto, annunciando addirittura l’interesse a vendere una volta approvato il Piano di recupero e prima di costruire, per aumentare la rendita.

Più residenze, più auto, l’area commerciale, un albergo, un giardino condominiale, parcheggi ovunque e uno studentato privato, con aumento degli affitti e del traffico: un piano di consumo della città e non di vera rigenerazione, pienamente sottoscritto dalla destra che sostiene il sindaco.

Conti ha provato a utilizzare questa assemblea come occasione elettorale sostenendo di aver risolto un problema creato dal centrosinistra ma la contrarietà della gran parte degli interventi, di cittadini e cittadine, associazioni e comitati, studenti e professionisti, ha fatto saltare il banco.

Se noi per primi avevamo proposto altre soluzioni quando la città era governata dal PD e dai suoi alleati, oggi però denunciamo con forza che il Comune con questa finta assemblea pubblica non ha avviato il percorso partecipato che noi chiediamo ormai da 5 mesi: infatti, dopo le nostre richieste bocciate in consiglio comunale e costretti dai vincoli di legge, hanno chiamato il progettista ad esporre un progetto già definito, senza un vero confronto fra cittadinanza e Amministrazione Comunale sui destini dell’area ex-Artale e stabilendo un termine di soli 15 giorni per presentare contributi al progetto.

L’obiettivo della destra è chiaro: nessuna tutela dell’interesse pubblico e del bene comune ed ogni concessione possibile al privato, che infatti ha tenuto banco all’assemblea del comune come se l’Artale fosse esclusivamente interesse suo: l’opposto di quanto dice la Costituzione e di quanto è emerso nei mesi scorsi, a partire dall’appello nazionale e dalle assemblee per difendere gli interessi pubblici sull’area.

E’ necessario opporsi a questa enorme operazione immobiliare-speculativa che non ha niente a che vedere con la rigenerazione urbana, rilanciando un progetto di riuso che metta al centro la sostenibilità sociale e ambientale e la necessità di spazi pubblici verdi e per attività sociali, dando risposte agli studenti e alle studentesse che hanno diritto ad un alloggio e creando luoghi di aggregazione, in stretta connessione con il recupero del Santa Chiara, lavorando con le altre istituzioni a partire dall’Università e l’azienda regionale per il diritto allo studio.

La destra cercherà di chiudere la partita per meri interessi elettoralistici.
Noi invitiamo tutta la cittadinanza ad attivarsi per fermarli e riaprire questa partita strategica per il futuro di Pisa: invitiamo tutte e tutti all’assemblea che si terrà questo venerdì 17 alle 18.30 nei locali messi a disposizione dalla Chiesa Valdese in via Derna, 13.

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