Ancora oneri e fardelli per il servizio sociale, come se non bastasse la già cronica condizione di scarsità di personale, strumenti e mezzi, ancora più grave a fronte del costante ed inesorabile aumento della povertà.
Come abbiamo denunciato più volte, il servizio sociale della zona pisana è in condizione di grave carenza di personale: le e gli assistenti sociali sono 27, ma per raggiungere il parametro stabilito dalla legge dovrebbero essere più di 40 e come abbiamo detto più volte, il potenziamento delle operatrici sarebbe a costo zero perché viene rimborsato dal Governo. Eppure sono anni che si fatica a raggiungerlo e non si sa ancora quando si arriverà ad avere l’organico al completo.
La novità è che dal mese di Gennaio sono ancora aumentati i carichi di lavoro: le persone che hanno i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione sono alle prese con le complicate procedure per la domanda e hanno preso d’assalto i servizi sociali. Si, perché oltre ai “non occupabili” ne hanno diritto coloro i quali sono in una condizione di svantaggio e sono in carico ai servizi sociali, che devono certificarli.
Fini ai primi giorni di febbraio a svolgere questo servizio gli e le operatrici di servizio sociale che sono pagati col Fondo Povertà e lavorano con i contratti di somministrazione. Ma dopo? Tutto il carico di lavoro ricadrà sulle spalle del servizio sociale che si occupa di marginalità e che già segue con fatica le persone in stato di grave bisogno, l’emergenza abitativa e tutte le vulnerabilità sociali.
Per questo abbiamo presentato una mozione che sarà discussa lunedì in Consiglio comunale con cui chiediamo che il Comune di Pisa prenda una forte iniziativa a sostegno i servizi: la Scietà della salute non può continuare a umiliare e mortificare i servizi e deve dare risposta alla collettività e ai comuni che devono pretendere servizi, tutele diritti. Per questo chiediamo al sindaco e alla giunta di promuovere un incontro urgente, da fissare entro la prima settimana di febbraio con la SdS al fine di individuare con urgenza le soluzioni per garantire il personale adeguato per lo svolgimento dei servizi in particolare per quanto concerne la certificazione e la presa in carico dei percettori dell’’assegno di inclusione; ribadendo al contempo la necessità di dare attuazione alla mozione da noi presentata ed approvata nello scorso ottobre, con la quale si disponeva di “accelerare il piano di assunzioni degli assistenti sociali per raggiungere l’obiettivo previsto, e ad oggi non rispettato, di 1 a 5.000 investendo le risorse necessarie, anche da parte di tutti i Comuni consorziati, per ottenere questo risultato imprescindibile tanto più vista la situazione di crisi economica e sociale che ha provocato un aumento delle povertà e dei bisogni”.
Nel documento in discussione nel Consiglio di lunedì chiediamo anche che la Seconda Commissione faccia una attenta verifica sulle le condizioni di lavoro e di trattamento salariale delle assistenti sociali presso l’Sds a partire dal: mancato funzionamento dal 2022 del cartellino; ore di straordinario effettivamente svolto; rimborsi delle missioni e delle trasferte; Pagamento salario accessorio; indennità economico delle assistenti sociali comunali comandate alla Sds e con funzioni di coordinamento; e a riferire al consiglio comunale entro il prossimo 31 marzo.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare