Pd e Lega, centrosinistra e centrodestra sono impegnati tramite il Presidente della Regione Giani e il sindaco Conti in un pietoso e patetico botta e risposta sulla nuova base militare a Coltano, in un gioco delle parti a chi si accredita i migliori requisiti per la difesa degli interessi economico-militari rappresentati dalla realizzazione della nuova infrastruttura da 190 milioni di euro, sventolando ora anche l’interesse nazionale.
Siamo davanti ad una sorta di gara interna alla coalizione di governo che parte dall’obiettivo comune di realizzare ad ogni costo la base facendo di Pisa la più grande piattaforma logistica per la guerra del nostro paese, raggiungendo il paradosso che anche il Presidente dell’Ente Parco Bani si dichiara favorevole all’opera anche all’interno dell’area protetta stessa.
D’altronde questo progetto Pd e Lega l’hanno pensato ed approvato insieme, nonché tenuto nascosto di comune accordo alla cittadinanza per più di un anno, mentre oggi congiuntamente pensano di utilizzare risorse, che dovrebbero essere investite per soddisfare i bisogni reali della cittadinanza (case, scuole, asili, medicina territoriale, servizi di pronto soccorso, trasporti), per la militarizzazione e distruzione ambientale del nostro territorio.
Siamo certi però che queste politiche portate avanti da Pd e Lega si frantumeranno davanti alla resistenza e determinazione del Movimento no base (un movimento plurale che cresce ogni giorno), contro il desiderio e la voglia di una città, sempre più in crisi, che chiede case, scuole, sanità, tutela del territorio, contro comunità e quartieri che non sono più disponibili a subire la violenza delle decisioni assunte dall’alto in segreto.
Pd e Lega, Giani e Conti sono assoluta minoranza sulla base e puntano tutta sulla forza del potere. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini non vuole la base e per questo siamo convinti che occorra continuare la mobilitazione e la pressione sulle istituzioni affinché la posizione di chi è contrario alla base in qualsiasi collocazione alla lunga sia vincente, e si concluda con il ritiro del progetto.
Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista