Cantieri di Pisa: “Rompere il silenzio e intervenire attivamente su vertenza simbolo della crisi a Pisa”

[da gonews.it] Rifondazione Comunista e Una città in comune, la coalizione di sinistra che sostiene Ciccio Auletta sindaco, hanno incontrato i lavoratori dei Cantieri di Pisa che da più di due anni sono al centro di una difficile crisi, di cui non si intravede ancora soluzione. “Siamo qui per rompere il silenzio che è calato sulla vertenza e metterci a disposizione dei lavoratori. Due priorità: riconvocare il tavolo di trattativa e sciogliere il nodo delle concessioni demaniali”

“Esattamente due anni fa – ricorda Paola Bigongiari, candidata co-sindaca per Rifondazione Comunista – i lavoratori dei Cantieri di Pisa convocavano un presidio permanente per difendere il loro posto di lavoro dagli effetti della crisi della Baglietto”. “I circa quaranta lavoratori che continuano a tenere aperti i cantieri – continua – insieme ad altri venti che, come loro, si trovano in cassa integrazione, vivono da allora una situazione estremamente pesante sotto il profilo economico e psicologico. Nel corso dei mesi agli annunci di trattative e possibili acquisti del marchio storico dei cantieri pisani da parte di società italiane e internazionali non è mai seguito nessun atto concreto. Alcune navi in lavorazione sono state cedute a terzi per essere terminate e vendute. La mancanza di informazioni sullo stato attuale delle trattative, da attribuire soprattutto al liquidatore Galantini, si unisce alla scadenza della cassa integrazione a giugno prossimo, all’incertezza sul pagamento della mobilità, e soprattutto alla assenza di concrete prospettive di rioccupazione, sia nel comparto della nautica che altrove”. E conclude: “Non si può uscire dalla crisi senza rimettere al centro il lavoro e i lavoratori, innanzitutto sostenendo le loro lotte e dando loro voce nello spazio pubblico. Questa è una delle ragioni del nostro fare politica e della nostra proposta di governo per Pisa”.

“Sulla crisi dei Cantieri – denuncia Ciccio Auletta, candidato sindaco per la coalizione di sinistra – è calato negli ultimi mesi un silenzio inquietante. Questo silenzio va rotto in ogni modo, per evitare i licenziamenti e la dispersione di importanti competenze professionali”. E attacca: “Mentre l’amministrazione comunale uscente prova a farsi riconfermare con una campagna elettorale costruita sui presunti primati della città, crediamo sia nostro dovere fare emergere le situazioni di crisi economica e sociale, a cui una politica seria è chiamata a dare risposte concrete. Non solo, a distanza di mesi, il tavolo delle trattative non viene più riconvocato: resta irrisolto il nodo delle concessioni demaniali, concausa del fallimento delle trattative per la cessione dei Cantieri”.

Su questo tema il candidato sindaco della sinistra chiama in gioco le responsabilità della Navicelli Spa, la società interamente a capitale pubblico partecipata dal Comune di Pisa, dalla Provincia di Pisa e dalla Camera di Commercio, titolare dell’assegnazione delle concessioni demaniali nell’area. “Il 28 giugno 2010, quando da più di 6 mesi i Cantieri di Pisa erano in difficoltà, la Navicelli Spa ha rinnovato per 15 anni la concessione demaniale alla Cantieri di Pisa Porta a mare srl, una società che da anni ha smesso qualsiasi attività produttiva. Tale società paga per la concessione 300 mila euro l’anno alla Navicelli Spa, mentre dà la sub-concessione alla Camuzzi, attuale proprietaria dei Cantieri di Pisa, per un importo pari a 800 mila euro, attraverso un pagamento effettuato in base ad un canone trimestrale di 200 mila euro. Si tratta di un caso emblematico di rendita, garantita ad un privato dalle istituzioni pubbliche, che impedisce il rilancio dell’economia reale e la salvaguardia dell’occupazione”. E conclude: “Anche su questo punto, l’amministrazione comunale di Pisa non si è mai assunta le proprie responsabilità”.

Quanto alle vie d’uscita, Rifondazione Comunista e Una città in comune segnalano la necessità che l’amministrazione comunale cambi decisamente modo di relazionarsi ai soggetti economici. “Ci auguriamo che lo stallo delle trattative e il silenzio sulla questione della concessione demaniale non siano il preludio di operazioni speculative, di compravendita di terreni, in un’area destinata a valorizzarsi nei prossimi anni per l’arrivo di IKEA. Chiediamo che venga riconvocato il tavolo delle trattative e che i lavoratori vengano compiutamente informati sulla situazione attuale. Chiediamo anche che vengano date garanzie sul pagamento della cassa integrazione e, se la situazione non si sbloccasse, della mobilità. Crediamo che al comparto della nautica vadano date risposte di sistema, anche in un’ottica di riconversione delle competenze, all’interno di veri e propri Stati generali dell’economia e del lavoro, in cui vengano fatte scelte strategiche di lungo periodo e si costruiscano reti cooperative e non competitive tra i diversi attori, economici e istituzionali, del territorio. Uno dei primi atti che, se andremo al governo della città, prenderemo sarò quello di legare strettamente le concessioni demaniali allo svolgimento di attività produttive: è inaccettabile, in tempo di crisi, alimentare la rendita a discapito dell’economia reale e della buona occupazione”.

http://www.gonews.it/articolo_195220_Crisi-Cantieri-Rifondazione-Comunista-Una-citt-in-comune-incontrano-lavoratori.html

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