Respingiamo le modalità con cui le forze dell’ordine hanno represso la contestazione che studenti e precari di Pisa hanno rivolto al ministro Profumo, ospite della Scuola Sant’Anna con Giuliano Amato e la neo-parlamentare ed ex direttrice della scuola, Maria Chiara Carrozza. Le cariche di alleggerimento, che hanno mandato all’ospedale uno studente, non avevano nessuna giustificazione e sono il risultato di una scelta incomprensibile, come quella di schierarsi a protezione dei cancelli chiusi della Scuola e di entrare in contatto con i manifestanti, dopo che questi avevano deciso di avanzare di qualche passo con in mano solo uno striscione. Ai partecipanti al presidio e al ferito va la nostra piena solidarietà.
Le università e gli enti di ricerca sono spazi per definizione democratici e plurali. Devono restare sempre aperti, anche e soprattutto al dissenso. La militarizzazione dei luoghi del sapere lancia un pessimo segnale, emblematico dell’acuta crisi democratica che attraversa il paese: siamo prossimi a subire un ennesimo governo sostenuto da PD e PDL, intenzionati a gestire la crisi con politiche di sacrifici e riduzione dei diritti alla formazione, al lavoro, alla salute, alla sicurezza sociale. Il titolo del convegno a cui Profumo ha partecipato – “L’uguaglianza dei meritevoli” – esprime perfettamente la filosofia di chi ci ha governati finora, e si appresta a farlo nel prossimo futuro: vogliono un’università sempre più per pochi, dove il diritto allo studio si trasforma in privilegio o in elemento residuale, oggetto di una guerra tra poveri. Chi ha i mezzi per studiare, studierà e potrà forse essere ammesso al rango di cittadino a pieno titolo, e godere di una qualche uguaglianza. Chi non ha i mezzi per studiare o pensa, come noi, che la formazione di qualità sia un bene comune che non può passare per la selezione del “merito”, viene ricacciato nella propria condizione di disuguaglianza a colpi di manganello.
Rifondazione Comunista
una città in comune