Casa della Salute: il rischio è che sia solo una scatola vuota. Urgenti finanziamenti sul personale

Oggi è il gran giorno, Pisa ha una Casa della Salute, con tanto di inaugurazione alla presenza del sindaco, del Presidente della SdS e del Presidente della Regione.

La propaganda ci venderà la cosa come una “rivoluzione” e, invece, come al solito, la montagna ha partorito il topolino.

Ricordiamo che in Toscana ci sono 79 Case della Salute: negli altri territori, a partire dal 2003, si sono realizzati quindi “presidi sanitari” che hanno consentito la compresenza del servizio sociale, della medicina di base, della medicina specialistica, del servizio infermieristico, e di tutti gli altri servizi sociali e sanitari utili a soddisfare i bisogni di salute di una comunità.

Pisa è in ritardo di 20 anni e già questo ci pare un buon motivo per evitare di festeggiare.

Quello che per noi, però, è importante capire è cosa si inaugura oggi.

“La Casa della Salute è la sede pubblica in cui la comunità locale si organizza per la promozione della salute e del benessere sociale e dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione”.

Questa è la definizione della Casa della Salute e questo vogliamo che diventi il presidio di via Garibaldi: mai più servizio sociale introvabile e in continuo turnover, mai più CUP inaccessibile, mai più liste d’attesa per le visite specialistiche, mai più code dal medico di famiglia.

In altre parole, finalmente, un presidio sanitario che ruoti intorno ai bisogni dei cittadini e delle cittadine, non il contrario.

Al momento, abbiamo il sospetto che questo sia solo il libri dei desideri: sappiamo solo che laddove c’era la riabilitazione ora ci sono alcuni medici di famiglia e che il Comune ha stanziato 140.000 euro per garantirne la presenza negli ambulatori in via Garibaldi .

Sappiamo che non è stato assunto altro personale sanitario e amministrativo, da qui la preoccupazione che la Casa della Salute di via Garibaldi possa essere una semplice scatola vuota.

Per raggiungere pienamente le finalità della casa della Salute, è necessario garantire la medicina di prossimità, gli interventi proattivi di promozione della salute, il servizio sociale di comunità, i percorsi assistenziali integrati organizzati in modo multidisciplinare.

Purtroppo, anche il PNRR, che “parla” di trasformazione della medicina territoriale, non prevede investimenti sul personale; anche per la Casa della Salute di Via Garibaldi lo stanziamento previsto per portare a compimento questo progetto è di 1.500.000 euro, ma solo per la parte strutturale.

E’ di pochi giorni fa l’annuncio che l’ Azienda USL Toscana Nord Ovest assumerà 60 infermieri, ci aspettiamo che almeno una parte di queste assunzioni sia destinata anche al potenziamento dei servizi territoriali per dare sostanza alle nuove progettualità (quali: case della comunità, COT, nuovi modelli assistenziali come l’infermiere di famiglia e comunità ecc) affinché appunto non rimanga solo la “propaganda”.

La Casa della Salute oggi nasce come le nozze coi fichi secchi.

Una città in comune

Rifondazione Comunista

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