Negli scorsi giorni il Comune di Pisa ha dato il via libera ad una variante al progetto per la realizzazione dei 24 alloggi di case popolari in Via da Morrona. Siamo di fronte all’ennesimo grande pasticcio su un cantiere da parte del Comune di Pisa, dopo lo scandalo dei nuovi edifici a Sant’Ermete.
Riepiloghiamo: il progetto definitivo era stato approvato nell’agosto del 2018 e prevedeva una spesa di 2 milioni e 950 mila euro. Ma tutto rimane fermo per 2 anni fino a che nel marzo del 2020 il Comune rimodula il progetto e nel dicembre del 2020, a seguito delle modifiche ,il costo dell’intervento sale a 4 milioni e 120 mila euro. La giunta Conti così annuncia che i lavori inizieranno a metà del 2021 e termineranno alla fine del 2023. Ma anche in questo caso la realtà è molto diversa, infatti nel 2021 tutto è fermo e solo nel maggio del 2022 viene sottoscritto un contratto con la ditta che deve realizzare i lavori. Ma questi vengono sospesi perché si rende necessaria una variante al contratto per lavorazioni aggiuntive che erano state dimenticate; in realtà più che aggiuntive erano invece preliminari all’inizio del cantiere stesso, ovvero: “la rimozione della vegetazione e la regolarizzazione del terreno”.
Dopo 5 anni e mezzo dall’agosto del 2018 in cui la Giunta approvò il progetto definitivo viene approvata, in questi primi giorni del gennaio del 2024, una importante variante al progetto per colmarne evidenti carenze come la realizzazione dei posti auto e la loro accessibilità o l’individuazione degli alloggi per le persone diversamente abili.
Il risultato finale è che aumentano i costi senza che ad oggi sia chiaro quale sarà il costo finale e se serviranno ulteriori stanziamenti mentre diminuiscono gli spazi per gli inquilini. Si legge infatti nella relazione redatta da Apes allegata alla variante: “il numero di persone previste risulta leggermente inferiore a quello di progetto, tuttavia sufficiente ad accogliere i nuclei attualmente presenti nei fabbricati di via Quarantola che dovranno essere spostati nei 24 alloggi”.
Come è possibile che ancora una volta ci siano simili errori? Che i costi di un edificio raddoppino? Che ci siano tali dimenticanze nella progettazione da tenere fermo un cantiere per oltre 2 anni?
Ma ci sono altri quesiti che occorre che Comune ed Apes chiariscano: quante persone in meno potranno entrare in questi alloggi? Quando si pensa che il cantiere verrà concluso?
Siamo ancora una volta davanti ad un esempio di pessima gestione dei cantieri da parte di Apes e della Giunta Conti dopo il caso di Sant’Ermete, degli annunciati e mancati lavori di manutenzione in Via Merlo e in tante altre case popolari. E’ inaccettabile che di fronte ad un bisogno sempre maggiore di case in città nessun lavoro proceda secondo i tempi previsti, e qui i problemi causati dalla pandemia e dalla guerra in termini di costi e di ritardi non c’entrano ancora una volta assolutamente nulla.
Chiediamo chiarezza e trasparenza e anche in questo caso vogliamo andare fino in fondo nell’accertamento delle responsabilità sull’ennesimo pasticcio. Per questo abbiamo depositato un argomento urgente in commissione di controllo e garanzia e porteremo la questione in Consiglio comunale.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare