Caserme: nessuna trasparenza da parte del Comune. Occorre sorvegliare contro le speculazioni

Nonostante i roboanti annunci da parte del sindaco Conti, nessun soggetto internazionale ha acquistato l’area della Caserma Artale. Quindi è andata a vuoto la manifestazione d’interesse aperta lo scorso gennaio da parte del Fondo immobiliare di Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria dell’area, che si sarebbe dovuta concludere lo scorso 30 aprile con la firma di un contratto preliminare. Questo è quello che siamo riusciti a far emergere nel Consiglio comunale del 15 giugno grazie a due interpellanze sulla questione delle caserme che riguarda una delle più importanti trasformazioni della nostra città. Senza la nostra richiesta, l’amministrazione avrebbe tenuto il più totale riserbo su questa vicenda.

Si tratta ora di capire che cosa intende fare il Fondo della Cassa Depositi e Prestiti. Si procederà a una nuova manifestazione d’interesse? In che tempi? A quali valori?

Su questo ultimo punto manca trasparenza: tutto è celato da una segretezza che da tempo denunciamo e che diventa sempre più grave. Quale è la partita economica che si sta giocando sulla vendita della caserma Artale e su quella del Distretto 42?

Riguardo al Distretto l’Amministrazione ha finalmente rivelato, dopo mesi di reticenze, che l’area è stata acquistata dalla società Investire Sgr, un fondo immobiliare di investimento che opera secondo logiche di mercato. Anche in questo caso nulla si sa dei valori di scambio; valori che non sembrano interessare in alcun modo al Comune di Pisa, sebbene nel 2017 si fosse costretto il Consiglio comunale ad approvare in fretta e furia un atto di indirizzo con l’obiettivo di garantire al Comune un ritorno pari al 15 % del valore all’atto di vendita. La cosa più grave è che la Giunta ha tenuto nascosto al Consiglio e a tutta la città che è stato presentato un piano di recupero ora al vaglio degli uffici. Al riguardo è emblematico che l’assessore Dringoli abbia risposto al nostro consigliere che “se vogliamo conoscere il piano ce lo dobbiamo andare a fotocopiare”.

Si conferma che la destra non vuole aprire in alcun modo un confronto pubblico e partecipato su cosa si realizzerà all’interno del Distretto 42, come fu ribattezzata l’area compresa tra via Giordano Bruno e piazza San Martino dal Municipio dei Beni Comuni. Area restituita per alcuni mesi alla città con il sostegno del quartiere che reclamava il ritorno ad una sua funzione sociale. E tanto più la destra evita il dibattito pubblico sulla questione della tutela del Parco Andrea Gallo, la preziosa parte verde del Distretto 42.

Per questo abbiamo chiesto che il piano venga illustrato subito in commissione: per costruire momenti di confronto con la città in grado di valorizzare il percorso partecipato fatto negli scorsi anni dalle associazioni per recuperare quegli spazi.

Francesco Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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