La distanza tra ciò che sento nei dibattiti con gli altri candidati a sindaco e la realtà sulla emergenza abitativa in città è a dir poco siderale.
L’ennesima dimostrazione l’ho avuta oggi al picchetto antisfratto organizzato dalla Comunità di quartiere di Sant’ermete e dalla Piattaforma soluzione abitativa al villaggio Aurora, in via Emilia.
L’ennesimo caso di uno sfratto esecutivo per “morosità incolpevole” nei confronti di una famiglia, composta da padre, madre e un figlio minore – che da maggio 2018 a novembre 2022 ha pagato un affitto per un canone “agevolato” gonfiato rispetto a quello ufficiale. In altre parole il proprietario prendeva 200 euro al nero al mese in più rispetto a quello che era scritto nel contratto per una casa nei fatti inabitabile: 30 mq pieni di muffa a causa di infiltrazioni mai sanate; impianto di riscaldamento non funzionante, degrado degli infissi.
La famiglia si è ritrovata così questa mattina al quarto accesso, nonostante abbia partecipato ai bandi della morosità incolpevole, alla domanda di casa popolare ordinaria (la cui graduatoria provvisoria non è ancora uscita, era previsto che venisse pubblicata lo scorso 19 dicembre), e sia nella graduatoria pubblicata da un mese di “utilizzo autorizzato” in ottava posizione.
Questa famiglia avrebbe quindi diritto ad una casa che questa Giunta non mette a disposizione, visto che in tutti questi mesi gli alloggi pubblici vuoti che sono recuperati si contano sulle dita di una mano, a fronte di una emergenza sempre più pressante.
Le case pubbliche ci sono e restano vuote mentre le famiglie devono lottare per non finire sulla strada!
Oggi il picchetto ha difeso questa famiglia ottenendo un rinvio fino alla seconda metà di giugno. Ma questo non basta, non può bastare. Occorre subito dare le case, a partire dal progetto di autorecupero proposto dalla comunità di quartiere di Sant’Ermete.
Per questo domani saremo anche noi in Piazza XX Settembre sotto il comune a partire dalle 17