Mozione: Contro il rischio di formazione di classi sovraffollate in relazione alle disposizioni sul distanziamento previste a seguito dell’emergenza Covid-19

Di seguito la mozione presentata al consiglio comunale di Pisa da Francesco Auletta, consigliere di Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile)

Mozione: Contro il rischio di formazione di classi sovraffollate in relazione alle disposizioni sul distanziamento previste a seguito dell’emergenza Covid-19.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PISA

Visto che:

  • In questo periodo l’Ufficio X – Ambito Territoriale della Provincia di Pisa (ex Ufficio Scolastico Provinciale) sta procedendo all’assegnazione delle classi negli istituti di istruzione;

  • dalle informative sindacali, dovute ai sensi dell’art.22 c.9 lettera b sub b1 del CCNL Istruzione e ricerca 2016/18, risulta che gli Istituti di Istruzione di Pisa potrebbero subire una decurtazione del numero di classi, con il conseguente sovraffollamento di queste. Si tratterebbe di classi fino a 30 allievi/e con presenza di allievi/e con disturbi specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali nonché classi in cui sono presenti allievi con disabilità certificata per le quali non sarebbe rispettato il limite di 20 alunni.

Considerato che:

  • l’art.5 c.2 del DPR 81/09 sancisce che “Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado […] che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni”;

  • le aule scolastiche devono essere a norma di legge per altezza, superficie, volume, illuminazione, pavimenti, pareti, solai, uscite e porte in base al D.M. del 18/12/1975;

  • il D.M. del 18 dicembre 1975, tab.11, stabilisce che ogni studente/ssa dell’istruzione secondaria debba avere a disposizione uno spazio minimo di 1,96 metri quadrati mentre ogni alunno/a dell’istruzione primaria 1,80 metri quadrati e che l’altezza minima delle aule debba essere di 3 metri;

  • il DM del Ministero dell’Interno del 26 agosto 1992 sulla prevenzione incendi nelle scuole stabilisce che le classi devono essere formate da un massimo di 25 alunni con una eventuale variazione del 10% in più nel massimo;

  • la Regione Toscana, con l’ordinanza 48/2020 (attualmente in vigore), emessa in relazione all’emergenza Covid 19, stabilisce che nei luoghi di lavoro deve essere assicurata una distanza interpersonale di almeno un metro, consigliando tuttavia una distanza di almeno 1,8 metri;

  • la costituzione di classi così numerose è stata dichiarata, con giurisprudenza costante, illegittima dalla Magistratura amministrativa (cfr. ad es. sentenza n. 552 del 20 gennaio 2011 del Tar del Lazio, confermata dal Consiglio di Stato il 9 giugno 2011; sentenza n. 556 del 16 ottobre 2012 del Tar Molise; ordinanza n.252 del 12 febbraio 2019 del Tar Sicilia; sentenza n.1510 del 9 luglio 2019 del Tar Campania, sezione di Salerno);

  • nella legge 107 al comma 84 viene disposto che “Il dirigente scolastico, nell’ambito dell’organico dell’autonomia assegnato e delle risorse, anche logistiche, disponibili, riduce il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica anche in rapporto alle esigenze formative degli alunni con disabilità” senza che sia stata prevista l’assegnazione di adeguate risorse ai dirigenti scolastici;

Valutato che:

  • nessuna aula degli Istituti pisani né i laboratori presentano una capienza tale da poter accogliere in sicurezza, assicurando il necessario distanziamento, un numero così elevato di alunni;

  • il sovraffollamento delle classi va contro le norme sulla sicurezza negli edifici pubblici;

  • l’attuale Ministro della Pubblica Istruzione Azzolina ha assunto pubblicamente più volte l’impegno di evitare la formazioni di classi sovraffollate, affermando che le “classi pollaio” sono un ostacolo sia per la didattica sia per la sicurezza;

Considerato che è acclarato che una classe troppo numerosa rende difficile realizzare quella didattica personalizzata per gli alunni con bisogni educativi speciali la cui necessità è stata ribadita anche nella Circolare Ministeriale del 6 marzo 2013, che dà le indicazioni operative in relazione alla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Di fatto viene limitata una formazione attenta alle necessità cognitive ed umane di ogni singolo studente;

Constatato che l’esperimento di 3 mesi di didattica a distanza ha chiaramente mostrato i grandi limiti di questa modalità, ampiamente documentati, sicché è quanto mai urgente che da settembre le allieve e gli allievi possano tornare a scuola, nelle loro aule;

IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE ED IL SINDACO

  • a richiedere all’Ufficio X Ambito territoriale della Provincia di Pisa (ex Ufficio Scolastico Provinciale) e all’USR una puntuale informazione sul numero e sulla consistenza delle classi assegnate agli istituti scolastici della città ivi compresa, per ognuna di esse, il numero degli alunni disabili e, tra essi, quelli con disabilità grave;

  • a porre in essere quanto in proprio potere per contrastare la formazione di classi sovraffollate sul proprio territorio che renderebbero più difficile il rientro in aula delle scolaresche;

  • a far sì che l’Ufficio X Ambito territoriale della Provincia di Pisa (ex Ufficio Scolastico Provinciale) e l’USR attivino un numero sufficiente di classi, nel comune di Pisa, affinché vengano rispettate le norme citate su sicurezza, inclusività e didattica;

  • ad adoperarsi per reperire, tra gli edifici pubblici inutilizzati o sottoutilizzati del Comune di Pisa, spazi per integrare la disponibilità di aule degli istituti di istruzione pisani, da allestire adeguatamente per le esigenze della didattica e per la sicurezza necessaria, nonché a mettere a disposizione personale da affiancare (non in sostituzione) al necessario personale scolastico.

Francesco Auletta, Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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