Protagonisti del consiglio comunale di domani, giovedì 18 luglio, saranno i beni comuni. In coerenza con la campagna elettorale che abbiamo fatto negli scorsi mesi e con le tante battaglie che negli ultimi anni in tutta Italia e anche a Pisa i movimenti stanno portando avanti, il nostro gruppo consiliare ha presentato due mozioni che verranno votate durante la seduta del consiglio: la prima sull’acqua pubblica e la seconda per difesa del Municipio dei Beni Comuni.
In merito all’acqua chiediamo che siano rese pubbliche tutte le informazioni relative ai mutui contratti da Acque S.p.a. con le banche, comprese le relative condizioni e clausole, e al contempo che siano tutelati i cittadini e le cittadine che, facendosi carico della richiesta di osservanza della volontà popolare espressa tramite il referendum del 2011, hanno aderito alla campagna di obbedienza civile.
La richiesta è che la giunta si faccia anche promotrice del principio di diritto umano di accesso all’acqua potabile e di una moratoria dei distacchi, considerata la situazione di difficoltà che numerose famiglie si trovano ad affrontare a causa della crisi economica; in particolare prescrivendo l’obbligo per il Gestore Acque S.p.a. del rispetto del minimo vitale anche nei casi di morosità, così come previsto anche dalle Nazioni Unite che hanno dichiarato il diritto all’acqua un diritto umano universale e fondamentale, legato alla dignità della persona.
Per quanto riguarda il Municipio dei Beni Comuni chiediamo che il Sindaco si faccia finalmente attuatore della mozione approvata lo scorso 9 aprile e fino ad oggi disattesa. L’ex-Colorificio infatti, rappresenta una importantissima esperienza locale e nazionale da salvaguardare contro qualsiasi ipotesi di sgombero. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta a designare un interlocutore in rappresentanza dell’amministrazione che proceda, entro 30 giorni, a promuovere un incontro tra la proprietà e i diversi soggetti riuniti nel Municipio dei Beni Comuni al fine di cercare una risoluzione pacifica.
Ci auguriamo che il voto di domani segni un cambio di direzione su un tema centrale come quello della difesa dei beni comuni.