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«Evitati dei morti per un soffio» L’urlo degli alunni del Buonarroti
«DI COSA avremmo parlato oggi se qualcuno in quel laboratorio ci fosse stato? Se l’aula non fosse stata vuota perché i ragazzi erano in gita? Avremmo parlato di studenti morti». E’ durata due ore l’assemblea dei ragazzi del Buonarroti, in presidio di fronte al palazzo della Provincia. Oltre 600 studenti che hanno attraversato la città per raggiungere piazza Vittorio Emanuele e incontrare il sindaco (e presidente della Provincia) Marco Filippeschi e la dirigente del comparto edilizia scolastica Genoveffa Carluccio. Un muro contro muro: da una parte gli studenti che hanno ribadito di non sentirsi al sicuro nella struttura del Concetto Marchesi, dove nei giorni scarsi è crollata sui banchi una vetrata di 2 mq dal soffitto del laboratorio di linguistica (oggi sigillato), dall’altra le istituzioni con risorse ridotte all’osso e la possibilità di effettuare (con fatica) solo interventi-tampone.
«I VIGILI de fuoco – ha sottolineato Filippeschi hanno dichiarato che la didattica può continuare. Certo è che il degrado è evidente, sotto gli occhi di tutti e la sicurezza deve sempre essere al primo posto. Le vostre proteste – queste le parole di Filippeschi – sono legittime. La prospettiva rimane quella di una nuova scuola, com’era già stato programmato qualche anno fa. Quel progetto non è andato, però, avanti e adesso occorre unire le forze per una pressione intelligente sulla Regione e governo affinché si creino le condizioni per ottenere le risorse per un nuovo complesso». Pressione sulla Regione che si concretizzerà nella giornata di venerdì quando sindaco, prefetto e provveditore agli studi incontreranno a Firenze il governatore Enrico Rossi per parlare del `caso’ Buonarroti. Ma già nelle vacanze di Pasqua arriveranno gli operai per i primi interventi urgenti di manutenzione ordinaria nelle aule ora inagibili, primo step in attesa di una verificata che sarà affidata a professionisti esterni in modo da valutare lo stato di salute complessivo della scuola, edificio costruito dall’architetto Luigi Pellegrin nel 1974.
DURO lo scontro con la dirigente della Provincia Genoveffa Carluccio: «L’episodio della vetrata va considerato come qualcosa di circoscritto, non ha scombussolato la statica dell’edificio – ha detto scatenando la reazione degli studenti. «La nostra è una scuola esausta» hanno ribadito gli studenti del Buonarroti, accompagnati anche dai ragazzi del vicino istituto Santoni. Una scuola per la quale, nel corso degli anni, sono stati spesi circa 12 milioni di curo per il rifacimento del tetto e vari interventi che non hanno però risolto il problema infiltrazioni e degrado. «Nella nostre aule piove – questo il `bollettino’ – la palestra si è allagata ed rimasta inutilizzabile per due settimane, i servizi igienici sono in gran parte fuori uso. Anche l’impianto antincendio non funziona, ne abbiamo le prove, mentre al Santoni è il riscaldamento a non andare. Gli studenti, quest’inverno, hanno fatto lezione con cappotto e guanti. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che che la scuola non ha mai ricevuto il certificato di agibilità, fin dalla sua nascita diventa chiaro quanto la situazione sia insostenibile».