Facciamo di Pisa un Laboratorio di Giustizia Fiscale. Le nostre proposte per il bilancio 2023 e il futuro governo della città

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Così recita l’articolo 53 della nostra Costituzione. E invece, a partire dagli anni ’80, in Italia si sono succedute riforme che hanno drasticamente ridotto la progressività fiscale, tagliando le tasse ai ceti più ricchi, mentre le diseguaglianze sono marcatamente cresciute, tanto che attualmente nel nostro paese quasi l’80% della ricchezza totale è detenuto dal 20% più ricco.

 

In questo contesto la volontà del Governo Meloni di realizzare una riforma fiscale sempre meno progressiva (di cui è simbolo la Flat Tax) produrrà effetti ancora più regressivi, favorendo invece che scoraggiare l’evasione e l’elusione fiscale.

Le nostre proposte vanno, invece, nel senso della giustizia sociale e stanno nel solco della Costituzione. Nonostante i ridotti margini di manovra, in termini di discrezionalità nelle scelte fiscali da parte delle amministrazioni locali, anche i Comuni possono adottare provvedimenti che vanno in questa direzione, cosa che né la Giunta Conti, né la precedente amministrazione di centrosinistra hanno mai voluto fare.

In occasione della discussione del bilancio 2023, in continuità con il lavoro portato avanti in questi 10 anni, proponiamo una serie di provvedimenti per rendere la fiscalità locale più equa e più vicina ai cittadini e alle cittadine. Si tratta di punti qualificanti e centrali del programma con cui ci candidiamo alle prossime elezioni amministrative, per fare di Pisa un vero laboratorio di giustizia fiscale.

La strategia che proponiamo si muove lungo cinque linee principali:

  • redistribuire le risorse partendo dalle rendite immobiliari;
  • utilizzare il patrimonio sottoutilizzato pubblico e privato come volano di un’economia locale che offra beni e servizi soprattutto alle cittadine e cittadini più in difficoltà;
  • riformulare in senso progressivo ed equo tutte le imposte locali – come addizionale IRPEF, Imu-Tari, imposta di soggiorno;
  • dotare la macchina comunale di strumenti adeguati per la lotta alla evasione ed elusione fiscale;
  • lavorare alla costruzione di un nuovo rapporto con il cittadino-contribuente mediante la semplificazione degli adempimenti, una regolamentazione chiara e sintetica, il potenziamento degli strumenti di dialogo con i cittadini, e una maggiore trasparenza nell’uso delle risorse.

In concreto proponiamo:

  • il contrasto dell’abbandono del patrimonio immobiliare: l’obiettivo non è solo quello di evitare il degrado urbano ma di utilizzare tutti gli immobili a disposizione, ad esempio per rispondere al diritto all’abitare. Politiche chiare sul tema dell’abbandono sostengono anche l’introduzione della moratoria sulle nuove costruzioni. In caso di abbandono e in assenza di collaborazione da parte della proprietà, si prevede la possibilità di attuare procedimenti per l’attribuzione a tali beni di una destinazione pubblica, di interesse pubblico o generale, attraverso forme di incentivi e/o di requisizione temporanea.
  • l’introduzione di una tassa di scopo sui grandissimi proprietari (e/o sulle proprietà di determinate categorie di soggetti, es. istituti finanziari) che finanzi l’edilizia sociale, il recupero del patrimonio pubblico sottoutilizzato, l’economia sociale.
  • la lotta all’evasione e all’elusione fiscale attraverso un pacchetto di iniziative che rendano più facili i controlli da parte della SEPI, incrociando le banche dati (Big Data per la giustizia fiscale). Per questo istituiremo un nucleo interno all’ente dedicato. La nuova amministrazione si propone di promuovere iniziative tese alla diffusione della cultura della legalità tributaria.
  • un nuovo regolamento IMU che tenda a premiare l’economia sociale e locale, l’occupazione, la cultura e l’inclusione sociale attraverso varie forme di agevolazione fiscale.
  • la modifica dell’imposta di soggiorno, attualmente variabile tra un euro pagato nelle strutture come i campeggi e due euro in hotel 5 stelle e altre residenze di lusso. Vogliamo introdurre un’imposta di soggiorno che aumenti in proporzione al costo di pernottamento e/o alla classificazione della struttura, in modo da aumentare le entrate e da utilizzarle per migliorare i servizi ai turisti e ai cittadini.
  • un intervento sugli immobili dichiarati inagibili e/o inabitabili (sulla base dell’art. 13 del DL 201-2011) al fine di avere la detrazione del 50% sulle aliquote per il calcolo dell’IMU, i cui proprietari dovranno provvedere entro un certo periodo di tempo a ripristinare l’agibilità e l’abitabilità. In caso di difficoltà del proprietario a procedere al ripristino entro il tempo stabilito, il Comune proporrà al proprietario l’utilizzo dell’immobile per finalità sociali e pubbliche.
  • l’introduzione della tariffazione puntuale per la TARI secondo il principio per cui chi più produce rifiuti più paga.
  • l’introduzione di impegni precisi e specifici sulla trasparenza e leggibilità del bilancio comunale, che vadano oltre la logica degli adempimenti normativi nella direzione di un’effettiva apertura dei conti pubblici alla cittadinanza. Perseguire l’obiettivo della democratizzazione del fisco significa anche lavorare su modalità innovative di comunicazione dell’impiego delle risorse pubbliche più immediate e trasparenti.

Una città in comune

Rifondazione Comunista

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