Fuori la mafia dal nostro territorio. Partiamo dall’osservatorio comunale contro le infiltrazioni criminali

L’inchiesta pubblicata dall’Espresso di questa settimana su Matteo Messina Denaro mette la città di Pisa al centro dei suoi spostamenti, dei suoi incontri e dei suoi interessi malavitosi.

La lettura di questo articolo non può che provocare sconcerto e preoccupazione nel ritrovare indicati luoghi della nostra città: bar, cliniche private, ristoranti, alberghi, dove il boss della mafia mantiene e coltiva le sue relazioni criminali attraverso una fitta rete di coperture.

E’ evidente, infatti, che se quanto scritto dall’Espresso fosse poi confermato emergerebbe con chiarezza come la mafia e i suoi esponenti di maggiore spicco hanno trovato e stanno trovando nel nostro territorio un humus fertile ed accogliente per controllare i propri affari.

Purtroppo non si tratta di un fatto inaspettato. Da anni, anche se completamente da soli, denunciamo un pericolo di permeabilità sempre più forte della nostra città alle infiltrazioni criminali. Basta mettere in fila quando accaduto negli ultimi anni: dal sequestro di alcuni esercizi commerciali nell’ambito di una maxioperazione coordinata dalla Procura Nazionale Antimafia contro il clan ‘Contini’, alla confisca per l’edicola di Borgo Stretto intestata al figlio di Orlando Giordano Galati, ritenuto esponente di spicco del clan dei ‘tortoriciani’ della zona di Messina e alla revoca dell’appalto da 400 mila euro alla Ediservice Srl di Vasto per la realizzazione della Rotatoria di via del Gargalone a Pisa.

A questo si aggiungono le due maxi-inchieste fatte dalla DIA sul gruppo dell’imprenditore Andrea Bulgarella, in connessione proprio agli affari di Matteo Messina Denaro e quella della Procura di Roma che ha portato all’arresto dei vertici di Pisamover e della Sintel. Per concludere, l’interdittiva antimafia nei confronti della ditta Sanicam che aveva vinto la gara indetta dal Comune di Pisa per il servizio di derattizzazione e i recenti controlli della Direzione Distrettuale Antimafia sui cantieri della fibra ottica.

Per queste ragioni ci siamo battuti perché il Comune di Pisa si dotasse di strumenti adeguati per contrastare questi fenomeni. “Proprio la scorsa settimana – evidenzia il candidato a sindaco Ciccio Auletta – in consiglio comunale è stata approvata la nostra proposta di delibera per l’istituzione di un osservatorio contro le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio e gli eventi corruttivi. Si tratta di un risultato importantissimo che abbiamo ottenuto nel corso di questa consiliatura. L’osservatorio, composto da 5 membri (3 scelti dal consiglio comunale e 2 di diritto: il direttore del master in ‘Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione’ dell’Università di Pisa ed il coordinatore provinciale dell’associazione ‘Libera’) avrà funzioni consultive e propositive, di studio, ricerca, documentazione, monitoraggio, collaborazione e stimolo per le attività comunali e dovrà inoltre redigere annualmente una relazione da presentare al Consiglio Comunale, e da indirizzare al sindaco, al responsabile anticorruzione del Comune, al questore, al prefetto, al Dda e al procuratore capo”.

“Questa per noi – continua Auletta – è una delle vere emergenze della città su cui le altre forze politiche fanno finta di niente o preferiscono girarsi dall’altra parte. Per noi la battaglia per la legalità parte dalla capacità di costruire dentro e fuori le istituzioni una antimafia sociale capace di costruire quegli antidoti contro una criminalità organizzata sempre più pervasiva e spregiudicata”.

 

Diritti in comune – la coalizione della sinistra: Una città in comune – Partito della Rifondazione Comunista – Possibile

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