Prima l’aumento del biglietto per il litorale, calmierato dal Comune di Pisa con risorse proprie, poi ad agosto l’aumento del 13% del biglietto del bus urbano a seguito del contratto siglato dalla Regione con Autolinee Toscana in cui si è concordato l’adeguamento all’inflazione in base ai dati ISTAT, e ora la ciliegina sulla torta: l’aumento per le cittadine e i cittadini di San Piero a Grado, La Vettola, Oratoio e Riglione, in quanto considerato tratto extraurbano.
Sono questi gli effetti della scellerata privatizzazione del trasporto pubblico locale fatta dal Pd e dal centrosinistra che governa la Regione: una situazione che non potrà che peggiorare se non ci sarà una sollevazione che veda insieme utenti, lavoratori e lavoratrici di Autolinee Toscane a tutela del servizio pubblico e del diritto alla mobilità.
Abbiamo da sempre contestato la gara regionale, durata più di 10 anni. E anche quanto sta avvenendo passo dopo passo è uno dei frutti avvelenati di quella scelta: a pagare ancora una volta è l’utenza che vede i costi aumentare a fronte di un servizio con sempre maggiori criticità vista la mancanza di investimenti adeguati sul fronte del personale e dei mezzi.
Ancora una volta la privatizzazione di un’azienda voluta dal Pd è andata a discapito del servizio e del personale, dimostrando che il mercato non risolve i problemi, ma li aggrava: siamo davanti ad un rincaro insopportabile che colpisce le fasce più deboli della popolazione e chi vive nei quartieri più periferici, che avrebbero bisogno di maggiori servizi a costi minori. Il trasporto pubblico locale è un diritto ed è responsabilità dei soggetti pubblici garantirne l’efficienza. La logica delle privatizzazioni lede questo diritto scaricando sulla cittadinanza e sul personale i costi della remunerazione dei capitali privati, costi ulteriormente accresciuti dalla competitività imposta dal libero mercato.
Ancora una volta siamo ad un ribaltamento delle politiche che andrebbero fatte. Si aumentano i costi per quelle aree delle città che necessitano di maggiore investimenti sul trasporto pubblico, incentivando così l’utilizzo dell’auto privata che rende le città invivibili e pesa enormemente sulla qualità della vita, la salute, l’ambiente e il clima.
Porteremo la questione urgentemente in commissione e in Consiglio Comunale: occorre che la Regione intervenga immediatamente per cancellare questi aumenti per le aree di San Piero a Grado, La Vettola, Riglione e Oratoio che devono essere considerate tratte urbane, come anche il litorale.
È, al contempo, urgente e necessario, come ripetiamo da tempo, un’azione congiunta dei Comuni nei confronti della Regione non solo per il ritiro immediato degli aumenti fatti da Autolinee Toscana, ma perché il servizio raggiunga standard adeguati con il necessario ammodernamento dei mezzi e nuove assunzioni di personale, avendo come obiettivo la ripubblicizzazione del servizio.