Il Comune deve garantire la piena retribuzione delle lavoratrici dei servizi educativi in appalto

Dallo scorso 5 marzo stiamo chiedendo ripetutamente al Sindaco e alla Giunta, senza ricevere risposta, quali provvedimenti intende prendere a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici in appalto dei servizi educativi del Comune di Pisa che, a seguito della chiusura forzata delle scuole, determinata dalla diffusione del Covid-19, si vedono ridotti o non corrisposti i propri salari.

Per esempio, questo succede nel comparto delle funzioni di assistenza specialistica nelle scuole attraverso diverse cooperative (come la Paim, nel caso del nostro Comune): funzioni tanto importanti quanto insostituibili. Ma non solo. Riguarda anche chi si occupa del servizio delle pulizie e della refezione scolastica.

In particolare, le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla amministrazione comunale se, alla luce del fatto che questi servizi erano già stati messi a bilancio dalle rispettive amministrazioni committenti, era disponibile a garantire la copertura al 100% del reddito effettivo dei lavoratori interessati, visto che il FIS (Fondi di integrazione salariale) copre fino al’80%.

Noi sosteniamo questa proposta e chiediamo anche al Comune che intanto anticipi la quota di salario garantita dal FIS: la piena e tempestiva retribuzione è un diritto di questi lavoratori e di queste lavoratrici. Oggi più che mai è responsabilità anche dei Comuni, per quanto di propria competenza, garantire i salari, soprattutto a coloro che già li percepiscono bassi e che rischiano di cadere in condizioni di indigenza, vista la prolungata emergenza.

Vogliamo anche chiarimenti in merito a come il Comune si stia muovendo sugli asili convenzionati, in relazione alle disposizioni contenute nell’articolo 48 del Cura Italia: anche in questo caso, occorre garantire la piena retribuzione dei lavoratori e delle lavoratrici delle ditte o cooperative convenzionate

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione comunista – Pisa possibile

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